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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il caso / Napoli

Le sorelle sfregiate con l'acido, la zia: "C'ero ma non sono stata io, volevo picchiarle col casco"

Le vittime sono ancora in ospedale con ustioni al volto e alle braccia, la zia di 19 anni si professa innocente. Ha confermato di essere stata sul luogo dell'agguato, ma nega di avere colpito le nipoti

"Volevo picchiarle, ma non sono stata io". La zia delle due sorelle di 24 e 17 anni ferite nella notte tra il 29 e 30 maggio a Napoli con dell'acido, accusata di essere l'autrice dell'aggressione, continua a respingere le accuse. Oggi, 3 giugno, nel corso dell'interrogatorio di convalida del fermo ha proclamato ancora una volta la sua innocenza rilasciando però dichiarazioni che lasciano margine per dubbi. "Ero presente ma non ho lanciato io l'acido, volevo picchiarle col casco", ha detto al gip Saverio Vertuccio.

Le sorelle sfregiate con l'acido

E' la notte tra il 29 e 30 maggio, le due sorelle di 17 e 24 stanno percorrendo corso Amedeo di Savoia in sella a uno scooter. Vengono affiancate da un altro mezzo da tre giovani, che gettano dell'acido. Le due sorelle, residenti nel rione Sanità, vengono colpite al volto. Fortunatamente l'acido non finisce negli occhi, ma riportano gravi ustioni al volto e alle braccia. Ferite scappano in ospedale, dove raccontano ai medici quanto accaduto. Non sono in pericolo di vita, ma dovranno essere operate e sono ancora ricoverate.  La polizia avvia le indagini per quello che sembra un gesto del tutto immotivato. Gli inquirenti scoprono che le tre settimane fa la Smart delle due sorelle era stata incendiata. Anche i social delle due ragazze sono pieni di messaggi di odio verso le due ragazze e si inizia a indagare in ambito familiare.

Il 31 maggio la zia si presenta in Questuradopo essere stata convocata il giorno prima come persona informata dei fatti. La ragazza è la sorellastra della madre (per parte di padre). Agli inquirenti dice che era sul luogo dell'aggressione ma di non essere stata lei a colpire le nipoti. Scatta il fermo per il reato di deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.

La zia: "Volevo picchiarle ma non sono stata io"

La 19enne, assistita dall'avvocato Bernardo Scarfò, oggi ha confermato al gip quanto dichiarato precedentemente al pm, e cioè di non aver mai gettato acido contro le due ragazze, riportando le immagini registrate da un impianto di videosorveglianza presente nella zona in cui la si vedrebbe con in mano un casco bianco e nient'altro. La ragazza ha inoltre spiegato di essere andata subito via a bordo dello scooter con il quale era giunta sul posto e di non aver assistito all'aggressione con l'acido. La zia ha detto che era sua intenzione picchiare le due giovani con il casco bianco che aveva tra le mani. Ma ha anche aggiunto di essere stata costretta a desistere in quanto avvertita da altri componenti del gruppo degli aggressori che le due ragazze avevano con sé l'acido.

Le indagini condotte dalla Squadra mobile e dagli agenti del Commissariato San Carlo Arena, coordinati dai magistrati della quarta sezione della Procura di Napoli, già dalle ore immediatamente successive ai fatti hanno escluso collegamenti con la criminalità organizzata, concentrandosi sull'ambiente familiare e sugli attriti tra le due sorelle e alcuni familiari, confermati anche dalla ragazza fermata. Non resta che attendere la decisione del giudice per la zia.

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