Le sorelle Napoli e la loro coraggiosa lotta contro la "mafia dei pascoli"
Irene, Ina e Anna Napoli possiedono novanta ettari di terra che fanno gola alla mafia. Le minacce sono qualcosa con cui fanno i conti quotidianamente: "Ci ostacolano da 12 anni"
Il coraggio non manca loro, non è mai mancato. E' salita alla ribalta nazionale la storia della decennale battaglia di 3 sorelle contro la mafia dei pascoli: "Non ce ne andremo", raccontano dalla loro azienda agricola di Mezzojuso, al confine con Corleone.
Irene, Ina e Anna Napoli possiedono novanta ettari di terra che fanno gola alla mafia. Le minacce ormai sono qualcosa con cui fanno i conti quotidianamente: "Ci ostacolano da 12 anni, da quando è morto nostro padre e non riusciamo più a lavorare", denunciano. Le donne sono vittime di danneggiamenti all’interno della loro azienda agricola. Incursioni ad opera di ignoti. Mandrie di bovini "inselvatichiti" lanciate per distruggere grano e frumento. Episodi simili a quelli spesso denunciati in Calabria, con le "vacche sacre" mandate a pascolare dalla 'ndrangheta per distruggere campi e piantagioni di chi viene così invitato a farsi da parte e "cedere".
Chi sono le sorelle Napoli
Il loro caso ora ha attirato anche l'attenzione del mondo politico: se ne occuperà a breve la commissione Antimafia della regione Sicilia, presieduta da Claudio Fava. Recentemente delle sorelle Napoli si sono occupate alcune trasmissioni televisive, da "Le Iene" a "Non è l'Arena".
Per difendersi Irene, Ina e Anna Napoli hanno piazzato telecamere di sorveglianza in vari punti della loro azienda agricola di Mezzojuso. I clan probabilmente pensavano di potersi imporre su queste tre sorelle "sole e indifese", acquistando a basso prezzo tutte le loro terre. Forse non le conoscevano bene. Nonostante le minacce, i loro cani barbaramente uccisi, i raccolti distrutti e altri danni materiali, le sorelle Napoli continuano a denunciare (28 le denunce presentate in questi anni). E la visibiltà mediatica è per loro ossigeno puro.