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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Il caso del sottomarino nucleare russo "in acque italiane"

Non è chiaro da quanto tempo il sottomarino operi nell'area, ma la Difesa italiana era già a conoscenza dei movimenti delle unità russe nel Mediterraneo

Un sottomarino nucleare russo si troverebbe nelle acque italiane, fra Malta e la Sicilia. Secondo quanto riporta oggi NavalNews, si tratterebbe di un sottomarino d'attacco probabilmente dotato di missili da crociera. Non è chiaro da quanto tempo il sottomarino operi nell'area, ma secondo la testata online potrebbe essere stato dislocato per sostituire l'incrociatore russo Marshal Ustinov che ha lasciato il Mediterraneo il 24 agosto. 

"Al momento non è noto di che tipo di sottomarino si tratti - scrive NavalNews -. Siamo sicuri che sia a propulsione nucleare. La Russia ha già schierato sottomarini a propulsione nucleare nel Mediterraneo, ma non di frequente. Nel contesto attuale, è legato alla guerra in Ucraina. E anche alle recenti tensioni fra Serbia e Kosovo".

Tuttavia, la Difesa italiana era già a conoscenza dei movimenti delle unità russe nel Mediterraneo, e ha precisato in una nota che il sottomarino sta effettuando un transito in acque internazionali non violando la sovranità degli Stati rivieraschi. 

Secondo la testata BlackSeaNews, si tratterebbe del sottomarino K-266 Orel, uno dei sottomarini Oscar II ancora in servizio nella Flotta del Nord russa. Questo mezzo è stato modernizzato nel 2017 per i missili Onyx. Ieri, per diverse ore, nell'area dove sarebbe stata identificata la presenza del sottomarino russo si è notata un'intensa attività dell'aeronautica americana.

In mare tra Malta e la Sicilia venerdì per ore ci sarebbe stata un’intesa attività di aerei da pattugliamento dell’Us Navy. Due jet si sono concentrati su un piccolo tratto di mare, continuando a sorvolarlo in ripetuti cerchi concentrici. Manovre che potrebbero testimoniare la ricerca di un sommergibile. I battelli nucleari navigano in immersione, senza lasciare tracce e senza bisogno di emergere. L’unico modo efficace di individuarli è l’analisi delle trasmissioni radio o la ricognizione delle antenne dei periscopi.

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