rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Il processo / Trieste

Gli agenti Demenego e Rotta uccisi in questura, il killer assolto anche in appello

Confermata la sentenza di primo grado: assoluzione per vizio totale di mente con la detenzione in una Rems per 30 anni

La Corte d'assise d'appello di Trieste ha confermato l'assoluzione - per non imputabilità - e la disposizione di trent’anni di Rems (Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza, ndr) per Alejandro Meran, l'uomo che ha ucciso gli agenti di polizia Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, il 4 ottobre del 2019 all’interno della questura di Trieste. La sentenza è arrivata oggi 28 aprile, dopo poco più di un’ora e mezza di camera di consiglio.

Resta quindi tutto come prima. Meran in primo grado era stato assolto per vizio totale di mente ma era stata decisa la detenzione in una Rems per almeno 30 anni. Il procuratore generale, Carlo Maria Zampi, aveva chiesto una nuova perizia ritenendo la semi infermità mentale e non il vizio totale. Una differenza non da poco, dalla quale scaturiva la richiesta di una condanna a 25 anni di reclusione e la custodia in una Rems per almeno 3 anni. L'avvocato difensore di Meran, Paolo Bevilacqua, aveva invece chiesto la conferma della sentenza di primo grado con la riforma della misura di sicurezza nella durata. 

Questa la ricostruzione di quanto accaduto il 4 ottobre 2019 in questura. Alejandro Augusto Stephan Meran quel giorno era in questura con il fratello, per indagini a una rapina avvenuta ore prima. Ha chiesto di andare in bagno e nell'allontanarsi ha sottratto la pistola d’ordinanza dell'agente Pierluigi Rotta esplodendo due colpi. Sentiti gli spari, l’agente scelto Matteo Demenego è intervenuto per verificare cosa stava accadendo ed è rimasto colpito a sua volta.

Pierluigi Rotta e Matteo Demenego-2

Il video della sparatoria in cui hanno perso la vita gli agenti Demenego e Rotta

Dopo la sparatoria la polizia ha diffuso un video in cui si vede Alejandro Augusto Stephan Meran che, braccia tese, spara ad altezza d'uomo nell'atrio impugnando le due pistole di ordinanza sottratte alle vittime, gli agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta. Nel video si mostrano tre momenti diversi di quanto accaduto: i primi secondi inquadrano l'uomo, che dopo aver ucciso i due poliziotti, entra in una stanza cieca e cerca se qualcuno si nasconda dietro la porta. Le immagini successive sono invece registrate da una delle telecamere dell'atrio, impugna entrambe le semiautomatiche e spara ripetutamente. Infine la scena si sposta all'esterno della questura, Meran va a sinistra, si avvicina a una Volante della polizia e tenta inutilmente di aprila, torna indietro, si è liberato della pistola scarica e con quella ancora carica, ignora un passante che attraversa la strada, e spara contro l'auto grigia su cui viaggiano gli agenti della squadra Mobile. Il poliziotto alla guida inserisce la retro per un paio di metri, qui il video si interrompe. 

"La nuova sentenza di assoluzione - dicono dal Sindacato autonomo di polizia (Sap) - conferma quanto il Sap aveva dichiarato nell'immediatezza della terribile tragedia che aveva travolto la polizia di Stato e l’intera città di Trieste in quel 4 ottobre del 2019: c’è la forte necessità che la sicurezza e la giustizia in Italia sia diversa da questa"

Continua a leggere su Today.it

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gli agenti Demenego e Rotta uccisi in questura, il killer assolto anche in appello

Today è in caricamento