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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Enna

Al centro migranti si torna alla normalità dopo gli spari: "Tanta solidarietà"

Ignoti avevano sparato con un fucile a pallettoni contro i locali della casa canonica di via San Giuseppe a Pietraperzia, in provincia di Enna, che ospitano da cinque giorni una ventina di migranti: da oggi prove di "normalità", e non è mancata la solidarietà dei cittadini

Un gesto terribile, che ha sortito l'effetto opposto a quello che i criminali - perché di questo si tratta, a scanso di equivoci - avevano in mente: tanta solidarietà, soprattutto dai cittadini, dalle isituzioni e dalle associazioni del territori.

Spari contro il nuovo centro migranti

Nella notte tra mercoledì e giovedì ignoti hanno sparato con un fucile a pallettoni contro i locali della casa canonica di via San Giuseppe a Pietraperzia, in provincia di Enna, che ospitano da cinque giorni una ventina di migranti.

I colpi di arma da fuoco sono stati sparati dall’esterno ed hanno colpito la finestra ed una porta interna. "Fortunatamente nessun ragazzo è stato colpito - fanno sapere dall'associazione "Don Bosco 2000" di Piazza Armerina che gestisce il centro - Ma i migranti sono tramortiti e spaventati, così come i nostri operatori, impegnati da una settimana nell’accoglienza e integrazione dei giovani migranti. Questo gesto violento ed intimidatorio ci lascia senza parole ed è probabilmente frutto del clima generato da chi usa il tema della migrazione come terreno di scontro politico".

Si torna alla normalità

A Pietraperzia l'associazione sta lavorando in accordo con molte associazioni e comunità locali, con le parrocchie e tanta gente comune con cui è stato creato un dialogo costruttivo. Nei giorni scorsi tantissimi pietrini sono andati a dare solidarietà ed aiuto ai ragazzi in accoglienza, mettendosi a disposizione volontariamente per aiutare l'associazione nelle attività di integrazione. "Noi continuiamo nella nostra opera di accoglienza sicuri che come sempre alla fine il bene avrà la meglio sul male" dicono gli operatori.

In tende, baracche e container: l'inferno dei migranti esclusi dall'accoglienza

Passata la paura, si va avanti con coraggio e determinazione, come dimostrano le foto pubblicate oggi su Facebook dall'associazione: "Si ricomincia a sistemare la sede e a curare le aiuole davanti la porta d'ingresso del nostro centro di accoglienza. Dopo gli spari di mercoledì notte, gli operatori e i migranti che accogliamo provano a vivere nella "normalità", circondati dalla solidarietà dei cittadini di Pietraperzia".

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