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Giovedì, 28 Marzo 2024
Emergenza immigrazione

Milano e Roma, l'emergenza migranti è in centro città

In Italia sognando il Nord Europa: sempre più migranti invadono le stazioni delle grandi città italiane nell'indifferenza generale di passanti e residenti. E così l'emergenza si espande e diventa caos

ROMA - "Vogliamo andare in Nord Europa", dicono quasi tutti, col loro inglese stentato e la sofferenza negli occhi. Somali, eritrei, etiopi: sono profughi di passaggio, arrivati in nave o in autobus dalla Sicilia dopo la traversata del Mediterraneo. Vorrebbero raggiungere la Germania, l'Inghilterra o la Norvegia e, intanto, affollano i centri cittadini di Roma e Milano, soprattutto le stazioni ferroviarie. Stazioni che diventano basi per il loro espatrio.

Sono centinaia. In Stazione centrale a Milano e nei pressi della Stazione Tiburtina a Roma mangiano come possono, dormono come possono, si affidano alla carità di qualche passante o delle associazioni di volontariato. E così da Lampedusa l'emergenza immigrati si espande e diventa caos.

A ROMA - "Se si escludono alcuni episodi in cui lasciano le bottiglie vuote per strada o si tolgono la maglietta in pubblico, non possiamo lamentarci, perché quando comprano qualcosa pagano regolarmente", raccontano a RomaToday i gestori dei bar nei dintorni della Stazione Tiburtina. Un po' meno ottimisti in piazza delle Crociate, hanno dato vita a un comitato spontaneo di denuncia della situazione. L'opinione diffusa è che manchi completamente un aiuto dalle autorità: perché chi frequenta Tiburtina tutti i giorni dai baristi agli autisti di Atac e Cotral, ha denunciato il totale abbandono in cui questi profughi sono stati lasciati finora, da parte delle autorità locali e nazionali. "A parte qualche volontario, forse della Caritas, che porta del cibo in maniera autonoma, non abbiamo mai visto nessuno, né autorità, né associazioni". La paura di tutti è che, se non si riesce ad arginare il fenomeno, campi improvvisati come quello di Tiburtina si diffondano a macchia d'olio in tutta Roma e tutta Italia (vedi il caso di Milano).

"Stiamo arginando, per quanto possibile, i disagi alla popolazione attraverso i servizi della sala operativa sociale del Comune, insieme al II Municipio, alla rete del volontariato e ai tanti cittadini del quartiere che si sono mobilitati - ha comunicato in una nota l'assessore capitolino alle Politiche Sociali, Francesca Danese - Tutti insieme siamo impegnati per contenere le difficoltà materiali dei transitanti e della popolazione residente, attivando le risorse possibili. Si tratta dunque di persone che non vogliono essere identificate nel nostro Paese, e questo ovviamente rende più difficile intervenire con risposte concrete e veloci". Dopo giorni di stazionamento, i migranti accampati all'ombra della Città del Sole di Parnasi sono stati raggiunti dagli agenti. Alla vista della polizia, che ha provato a fermarli, in tanti sono fuggiti, disperdendosi nelle vie circostanti. Nessun momento di tensione. La fuga è dovuta alla consapevolezza, da parte delle centinaia di migranti presenti, che una volta identificati, diventa più difficile l'iter per lasciare il paese.

Dentro i centri d'accoglienza di Mafia Capitale | Foto di Selene Cilluffo

A MILANO - Nelle ultime ore alla Stazione Centrale di Milano sono proseguiti senza sosta gli arrivi di immigrati, per lo più eritrei. Ieri pomeriggio sono state registrate 225 persone di cui 24 bambini. L'altro ieri sono state registrate 575 persone provenienti dall'Eritrea ma anche da Somalia, Etiopia, Sudan e Siria. Novantuno di loro, pe lopiù donne e bambini, sono stati ospitati nei centri accoglienza, 250 hanno dormito nel mezzanino della stazione dove è stato allestito un centro accoglienza con generi di prima necessità, mentre degli altri immigrati si sono perse le tracce. Le condizioni sanitarie degli immigrati sono mediamente buone, anche se tutti sono provati da viaggi molto lunghi, anche di alcuni mesi, spesso per fuggire da conflitti. Fra le malattie più frequenti la scabbia ed altre infezioni della pelle, oltre a traumi procurati nei lunghi viaggi e condizioni di stress psicologico. Il presidio sanitario allestito in piazza Duca d'Aosta cerca di arginare l'emergenza.

Anche se molti migranti puntano a lasciare l'Italia, la chiusura delle frontiere da parte di alcuni paesi come la Germania complica ulteriormente le cose. E la situazione rischia di esplodere nonostante il lavoro della fondazione Progetto arca di Alberto Sinigallia e di volontari, che con il personale del Comune, cercano di fornire assistenza. La sosta dei profughi nel mezzanino della stazione centrale ha creato anche problemi e disagi ai viaggiatori, e anche le Fs hanno deciso di intervenire: "Vista la situazione che si è creata all'interno e nei pressi della stazione, e dato che Milano Centrale non è il luogo adatto per gestire l'emergenza immigrati", il Gruppo Fs Italiane ha annunciato che provvederà a proprie spese ai lavori necessari alla ristrutturazione dei locali di via Sammartini, ritenuti, d'accordo con la prefettura e il comune, "idonei a fungere da base per fornire l'assistenza materiale e sanitaria a chi ne ha bisogno" per rendere funzionale l'immobile all'accoglienza dei profughi.

Migranti: sopravvissuti arrivano al Cara di Mineo | Foto Infophoto

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