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Giovedì, 25 Aprile 2024
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L'Italia dice basta ai manicomi ma solo dal 2015

Arriva la legge che impone la chiusura dei manicomi giudiziari entro il 31 marzo del 2015. Soddisfatte le associazioni che adesso puntano l'occhio sulle Regioni, che dovranno occuparsi di chiusura e costruzione delle residenze alternative

Tutti gli ospedali psichiatrici giudiziari dovranno essere chiusi entro il 31 marzo 2015. Dopo un lungo percorso fatto di rinvii e modifiche ora finalmente arriva la data definitiva entro cui le regioni dovranno uniformarsi alla legge votata a Montecitorio con 294 sì e 109 no, che ha confermato il testo approvato prima dal Senato.

Il decreto 52/2014 stabilisce che le strutture di ricovero per condannati con problemi psichici permanenti non dovranno più esserci: al loro posto dovranno essere garantite cure continuative a tutti i detenuti. Mentre si aspetta che i manicomi psichiatrici chiudano, magistratura e giudici dovranno quindi trovare delle misure alternative al confinamento. Sono previste anche misure di 'emarginazione' specifiche per casi di alta pericolosità sociale.

Intanto ogni regione in cui si trovano le strutture avrà 45 giorni per presentare progetti alternativi alla riabilitazione degli internati. Le strutture verrano sostituite dai REMS, residenze con misure di sicurezza detentive ma gestite a livello regionale. Per questo qualche tempo fa la Conferenza delle Regioni aveva detto di aver bisogno ancora di tre anni per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari. Così era stato inserito nel decreto 'milleproroghe' un emendamento.

Da mesi la campagna StopOPG, a cui hanno aderito diverse associazioni connesse al tema ne chiede l'immediata chiusura. In effetti alcuni risultati erano arrivati: la data di chiusura delle strutture era stata fissata da una legge per il 31 gennaio 2014, con un affidamento delle nuove strutture in sostituzione alle varie regioni di competenza. Le associazioni avevano anche sottolineato come i continui rinvii implicavano una spesa di 230 milioni di euro, mentre un'immediata chiusura avrebbe invece fatto risparmiare le casse dello Stato.

Scrivono dalla campagna StopOpg.it:

Ribadiamo la nostra soddisfazione per una legge che, pur non sciogliendo i nodi  giuridici che sostengono l'Opg, ha certamente migliorato l’attuale normativa. La legge va applicata bene, per scongiurare ulteriori proroghe, fuori da logiche manicomiali e difensive. Perciò si deve mettere al centro la persona.

La patata bollente quindi passa alle regioni: all'oggi sono sette i manicomi giudiziari in cinque regioni diverse (Emilia Romagna, Campania, Sicilia, Toscana e Lombardia) e ospitano poco più di mille e 500 detenuti.

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