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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Ancona

Strage di Corinaldo, svolta nelle indagini: in manette la banda dello spray

I carabinieri di Ancona hanno arrestato sette persone per associazione a delinquere: per sei di loro c'è anche l'accusa di omicidio preterintenzionale

Dopo mesi di indagini è arrivata la svolta sulla strage avvenuta nella discoteca 'Lanterna Azzurra' di Corinaldo, in provincia di Ancona, durante il concerto del cantante Sfera Ebbasta. Quella maledetta notte dello scorso dicembre persero la vita cinque giovani e una mamma di 39 anni. Questa mattina i  carabinieri del comando provinciale di Ancona hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del tribunale di Ancona, nei confronti di sette persone, residenti nella provincia di Modena.

Corinaldo, strage in discoteca: le foto

Sono tutti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine, e sei di loro anche di omicidio preterintenzionale, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo.

Strage di Corinaldo, in manette la banda dello spray

L’indagine, condotta dal nucleo investigativo del Reparto operativo di Ancona, sotto la direzione della locale Procura, ha consentito di individuare sei giovani tra i 19 e 22 anni, presenti all’interno della discoteca di Corinaldo, responsabili della morte di 5 giovani tra i 14 e i 16 anni e di una mamma di 39 anni, nonché di lesioni personali ad altre 197 persone, eventi verificatisi in seguito alla diffusione di uno spray al peperoncino all’interno del locale 'Lanterna Azzurra Clubbing'.

E' stato inoltre accertato che i giovani facevano parte di un gruppo criminale dedito a furti e rapine di monili in oro all’interno di discoteche del centro e Nord Italia.

Corinaldo, come agiva la banda dello spray

“Questi soggetti agivano con una certa stabilità, gli episodi sono molti di più di quelli che trovate nella ordinanza di custodia cautelare”. Lo ha detto in conferenza stampa Monica Garulli, il procuratore della Repubblica di Ancona, spiegando i dettagli delle indagini che hanno consentito di fermare le sette persone accusate di aver usato lo spray al peperoncino per scatenare il panico e derubare i ragazzi nella discoteca di Corinaldo (Ancona), dove il 'fuggi fuggi' generale provocò sei morti e decine di feriti.

"Una ulteriore attività è stata svolta dal Ris sui reperti sequestrati, su una bomboletta che abbiamo trovato in prossimità dell'uscita e il profilo genetico maschile delle tracce rinvenuta sul tasto di pressione della bomboletta analizzate dai Ris risulta compatibile è coerente con quello di uno degli arrestati”.

"Sono persone - prosegue Garulli - che svolgevano prevalentemente lavori saltuari, o non svolgevano lavori, e che avevano comunque un tenore di vita abbastanza alto dovuto anche a queste attività delittuose". Dal punto di vista sociologico "è stato evidenziato un fenomeno che è abbastanza inquietante e che non riguarda solo questo gruppo criminale che viene da Modena – rileva Garulli - è che l'esistenza di bande di ragazzi che hanno una operatività criminale molto simile e che usano lo spray urticante approfittando di concerti o eventi pubblici con una vera spartizione dei territori. E’ un fenomeno che si realizza al Centro-Nord italiano".

Attraverso il monitoraggio, "del Gps dell'assicurazione, delle celle telefoniche e il telepass dell'autostrada sono stati ricostruiti i movimenti di quella serata. I passaggi sono molto ben descritti: come sono arrivati nel locale che tipo di contatti ci sono stati tra loro", aggiunge Garulli. Gli arrestati, "ottenevano 15mila euro al mese come guadagno medio per rapine e furti - conferma Garulli - che spendevano nell’acquisto di beni di lusso, vacanze, sostanze stupefacenti"

Salvini: "Per i responsabili galera senza sconti"

''Grazie ai carabinieri e agli inquirenti: avevamo promesso indagini serie e rigorose per prendere i responsabili di quella tragedia e ora c'è un segnale importante. Nessun arresto restituirà le vittime ai propri cari, purtroppo, ma è nostro dovere individuare i colpevoli e punirli come meritano. Speriamo che la Giustizia preveda galera certa per tutti, senza sconti o attenuanti''.

Lo dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini commentando il fermo di sette persone accusate di aver usato lo spray al peperoncino per scatenare il panico e derubare i ragazzi nella discoteca di Corinaldo (Ancona) dove il 'fuggi fuggi' generale provocò sei morti e decine di feriti. Il gruppetto individuato dai carabinieri avrebbe usato lo spray anche in altri locali da ballo.

La famiglia di Benedetta: "Un minimo di sollievo"

"Ho sentito la famiglia di Benedetta per comunicare la notizia: provano un minimo di sollievo perché la macchina della giustizia sta andando nella direzione giusta per fare in modo che si arrivi a una giustizia concreta". Così l'avvocato Irene Ciani, legale della famiglia di Benedetta Vitali, una delle giovanissime vittime della tragedia alla discoteca 'Lanterna Azzurra' di Corinaldo, commenta la svolta nelle indagini che ha portato a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sette persone ritenute componenti della 'banda dello spray'. "Finalmente si inizia a vedere qualcosa di concreto", ha sottolineato l'avvocato ricordando la sofferenza della famiglia anche per il fatto che, a distanza di mesi, non c'erano state finora misure cautelari. "Ovviamente si tratta di un sollievo minimo, per quanto è possibile", ha concluso l'avvocato Ciani.

Il papà di Emma: "Il nostro lutto non cambia"

"Come cittadino provo soddisfazione e conforto nel sapere che si faccia giustizia ma da padre questo non cambia nulla", rispetto alla perdita di Emma. Lo afferma Fazio Fabini, il papà di Emma, una delle giovanissime vittime della tragedia alla 'Lanterna Azzurra' di Corinaldo, commentando gli sviluppi nelle indagini che hanno portato oggi alle misure cautelari nei confronti della presunta "banda dello spray". "Io non posso che ringraziare le forze dell'ordine e gli inquirenti che hanno continuato a lavorare - ha continuato - Mi avevano assicurato che stavano lavorando e il fatto che ci siano sviluppi non può che farmi piacere, quanto alla rilevanza giuridica non sta a me dirlo".

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