Strage di piazza della Loggia, Cassazione annullate assoluzioni Maggi e Tramonte
Nell'ultimo grado di giudizio ribaltata la decisione della Corte d'assise che aveva stabilito, il 14 aprile 2012, l'assoluzione per Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte e il generale dei carabinieri Francesco Delfino
BRESCIA - Annullate due assoluzioni per la strage di Piazza della Loggia: quelle di Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte. Per i due imputati, quindi, dovrà essere celebrato un nuovo processo. ?
Con questa decisione la Cassazione ha di fatto ribaltato (a metà) la decisione della Corte d'assise che aveva stabilito, il 14 aprile 2012, l'assoluzione per Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte e il generale dei carabinieri.? Esce così definitivamente dal processo Delfio Zorzi, oggi imprenditore e cittadino giapponese.
"Meglio di così non poteva andare", ha detto commosso Redento Peroni, uno dei 103 feriti dalla bomba piazzata sotto il colonnato.
L'ATTENTATO E IL PROCESSO - La bomba, collocata in un cestino di rifiuti in piazza della Loggia, culla della cultura e della vita di Brescia, deflagrò alle 10.12 del 28 maggio 1974 durante una pacifica manifestazione antifascista organizzata contro la violenza eversiva di quegli anni, a caldo di una sequenza di episodi di violenza neofascista che si erano verificati in città. Nell'esplosione morirono otto persone e restarono ferite 102.
La prima istruttoria della magistratura portò alla condanna nel 1979 di alcuni esponenti dell'estrema destra bresciana. Uno di essi, Ermanno Buzzi, in carcere in attesa d'appello, fu strangolato il 13 aprile 1981 da Pierluigi Concutelli e Mario Tuti. Nel giudizio di secondo grado, nel 1982, la condanne del giudizio di primo grado vennero commutate in assoluzioni, le quali a loro volta vennero confermate nel 1985 dalla Corte di Cassazione.
IL SECONDO FILONE - Un secondo filone di indagine, sorto nel 1984 a seguito delle rivelazioni di alcuni pentiti, mise sotto accusa altri rappresentanti della destra eversiva e si protrasse fino alla fine degli anni '80. Gli imputati furono assolti in primo grado nel 1987, per insufficienza di prove, e prosciolti in appello nel 1989 con formula piena. La Cassazione, qualche mese dopo, confermerà l'esito processuale di secondo grado. Il 19 maggio 2005 la Corte di Cassazione ha confermato la richiesta di arresto per il neofascista Delfo Zorzi (oggi cittadino giapponese, non estradabile, con il nome di Hagen Roi) per il coinvolgimento nella strage di piazza della Loggia.
Il 15 maggio 2008 sono stati rinviati a giudizio i sei imputati principali: Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tramonte, Pino Rauti, Francesco Delfino, Giovanni Maifredi. I primi tre erano all'epoca militanti di spicco di Ordine Nuovo, gruppo neofascista fondato nel 1956 da Pino Rauti e più volte oggetto di indagini, pur senza successive risultanze processuali, in merito all'organizzazione ed al compimento di attentati e stragi. Ordine Nuovo fu sciolto nel 1973 per disposizione del ministro dell'Interno Paolo Emilio Taviani con l'accusa di ricostituzione del Partito Fascista. Francesco Delfino fu invece ex generale dei carabinieri, all'epoca responsabile - con il grado di capitano - del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Brescia, e Giovanni Maifredi, ai tempi collaboratore del ministro degli Interni Paolo Emilio Taviani.
La prima udienza si è tenuta il 25 novembre 2008. Il 21 ottobre 2010, dopo cinque giorni e mezzo di ricostruzione delle accuse, i pubblici ministeri titolari dell'inchiesta, hanno formulato l'accusa di concorso in strage per tutti gli imputati, ad eccezione di Pino Rauti, per il quale è stata invece chiesta l'assoluzione per insufficienza di prove, pur sottolineando la sua responsabilità morale e politica per la strage.
Il 16 novembre 2010 la Corte D'Assise ha emesso la sentenza di primo grado della terza istruttoria, assolvendo tutti gli imputati con formula dubitativa, corrispondente alla vecchia formula dell'insufficienza di prove. Oltre alle assoluzioni di Carlo Maria Maggi, Francesco Delfino e Pino Rauti, i giudici hanno disposto il non luogo a procedere per Maurizio Tramonte, per intervenuta prescrizione in relazione al reato di calunnia, e revocato la misura cautelare nei confronti dell'ex militante di Ordine Nuovo Zorzi. E martedì 14 febbraio 2012, infine, si sono riaperte le aule della Corte d'appello del tribunale di Brescia per il processo di secondo grado a Zorzi, Maggi, Tramonte e Delfino. Secondo la procura vi sarebbero stati nuovi elementi in grado di rafforzare la tesi che l'attentato fosse stato pianificato da esponenti dell'estrema destra.
LE ASSOLUZIONI - Il 14 aprile 2012 era poi arrivata l'assoluzione in Corte d'assise. Con la sentenza venivano assolti i quattro imputati per i quali la Procura di Brescia, nei pm Roberto Di Martino e Francesco Piantoni, aveva presentato ricorso. Per il quinto, Pino Rauti, storico dirigente del Msi, i due pm non avevano proceduto con il ricorso dopo l'assoluzione del 16 novembre 2010.
Sembrava finita, ma oggi è arrivato l'ennesimo ribaltone. E l'ennesimo processo.