rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Il caso / Lucca

La strage di Viareggio e Mauro Moretti che non rinuncia alla prescrizione

Cosa comporta la decisione dell'ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato. E perché secondo i familiari delle vittime questo influirà negativamente sulla ricerca della verità per altri processi in corso (Rigopiano e Pioltello), e per quelli che si apriranno prossimamente (ponte Morandi e funivia Stresa Mottarone)

Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, ha dichiarato di non voler rinunciare alla prescrizione per il reato di omicidio colposo nel secondo processo d'appello per la strage di Viareggio, il disastro ferroviario avvenuto nella notte del 29 giugno 2009 e costato la vita a trentadue persone. Lo ha detto lui stesso alla corte di Firenze nel corso della prima udienza del dibattimento bis, lunedì 7 marzo. Cosa significa e soprattutto cosa comporta questa decisione? Andiamo con ordine.

Mauro Moretti aveva rinunciato ad avvalersi della prescrizione per lesioni colpose e incendio colposo, ed era stato condannato a sette anni di carcere sia per quei reati che per omicidio plurimo colposo nel primo processo di appello sulla strage, nel 2019. Due anni dopo, nel gennaio 2021, la Cassazione aveva però annullato la condanna e ordinato che si svolgesse un nuovo processo di appello per disastro ferroviario colposo. La corte non aveva riconosciuto l'aggravante della violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro (non riconoscendo il disastro ferroviario come incidente sul lavoro, in poche parole), facendo così scattare la prescrizione anche per le accuse di omicidio colposo per tutti gli imputati.

Moretti non rinuncia alla prescrizione: cosa significa?

Oltre a Mauro Moretti, a processo ci sono altri quindici imputati, tra cui gli ex dirigenti di Ferrovie dello Stato Michele Mario Elia, Vincenzo Soprano e Mario Castaldo, oltre a dirigenti e tecnici di aziende ferroviarie austriache e tedesche addette al controllo e alla manutenzione dei carri merci. La Cassazione aveva però deciso che per l'ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato non potesse essere dichiarata automaticamente l'estinzione del reato di omicidio colposo, e che nel processo d'appello bis dovesse chiarire la sua volontà di rinunciare o no alla prescrizione. Moretti ha scelto la seconda strada. Cosa significa? Non rinunciando alla prescrizione, per l'imputato cade l'accusa di omicidio colposo plurimo ma rimane in piedi quella di disastro colposo.

"La Cassazione - ha detto il legale di Moretti - ha chiesto che la corte d'appello chiedesse all'ingegnere Moretti se intendesse o meno rinunciare alla prescrizione per il solo reato di omicidio colposo. Il signor Moretti oggi ha dichiarato che non intende rinunciare alla prescrizione per il reato di omicidio colposo. Alla scorsa fase, alla fase di appello, l'ingegnere aveva rinunciato alla prescrizione per l'incendio e per le lesioni personali. Quindi oggi la sua posizione è omogenea con tutti quelli i quali non hanno rinunciato alla prescrizione per l'omicidio colposo".

Tutto rinviato al 7 aprile

L'udienza del 7 marzo davanti alla corte di appello di Firenze era la prima del processo di appello bis ed è stata brevissima: è iniziata e dopo pochi minuti è stata interrotta, con la prima camera di consiglio che ha deciso un rinvio al prossimo 7 aprile. Il motivo è la mancata traduzione in tedesco, che è la lingua di alcuni imputati, della sentenza della corte di Cassazione. In circa mezz'ora di camera di consiglio la corte di appello di Firenze ha disposto il rinvio accogliendo un'istanza in tal senso presentata proprio dai difensori degli imputati tedeschi.

La reazione dei familiari delle vittime

Al termine dell'udienza, alcuni familiari delle vittime presenti in aula si sono avvicinati al banco dove era seduto Mauro Moretti, dicendogli ad alta voce: "Vergogna!". L'ex amministratore delegato di FS si è alzato e si è subito allontanato, quindi c'è stato un applauso polemico da parte di tutti i familiari seduti nei posti del pubblico. Una familiare, Daniela Rombi, ha detto ad alta voce in aula: "Io piango mia figlia. Dovete stare tutti zitti, è una vergogna. Lui è il capo, è stato condannato e ora non rinuncia alla prescrizione".

strage viareggio ansa2-2

I familiari delle vittime, riuniti nell'associazione "Il mondo che vorrei", hanno dato vita a un piccolo presidio davanti al palazzo di giustizia di Firenze. Hanno anche diffuso un volantino in cui si legge quanto segue: "La suprema corte di Cassazione con la sua pronuncia vergognosa ha mandato in prescrizione l'omicidio colposo, non ha voluto guardare Viareggio per ciò che è stato: 'un incidente sul lavoro'. Questo influirà negativamente sulla ricerca della verità per i processi in corso (Rigopiano, Pioltello, ecc.) e per quelli che si apriranno prossimamente (ponte Morandi, funivia Stresa Mottarone)".

"Sarà un salvacondotto per le imprese che se ne infischiano della sicurezza - continuano i familiari -. Questa sentenza è l'espressione massima dell'incapacità della giustizia di essere al servizio dei cittadini. Quanto tempo, quanti soldi pubblici sprecati, quante manovre di palazzo per cercare di salvare ciò che nemmeno con i più incredibili artifizi sono riusciti a coprire? Due cose che la Cassazione non è riuscita a nascondere, le colpe degli ad di Fs e di Gatx e le responsabilità accertate, date della totale mancanza di manutenzione aggravata e dall'assenza dei relativi controlli".

La verità processuale è ancora indefinita

Il disastro ferroviario in questione è avvenuto la notte del 29 giugno 2009, quando un treno merci che trasportava gpl (gas di petrolio liquefatto) deragliò poco dopo aver superato la stazione di Viareggio, in provincia di Lucca. Il gpl fuoriuscito da uno dei carri cisterna del treno causò un incendio e l'esplosione di tre palazzine a pochi metri dalla stazione. L'incidente causò trentadue morti: undici persone morirono subito per le ustioni o per il crollo degli edifici, le altre in ospedale nelle settimane e nei mesi successivi. A quasi tredici anni dalla strage, la verità processuale è ancora indefinita.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La strage di Viareggio e Mauro Moretti che non rinuncia alla prescrizione

Today è in caricamento