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Venerdì, 29 Marzo 2024
Processo d'appello bis / Lucca

Strage di Viareggio, chieste 16 condanne: "Omissioni gravi hanno causato disastro"

Nell'incidente del 29 giugno 2009 sono morte 32 persone, un centinaio invece i feriti. Gli imputati rispondono di disastro ferroviario. Tutte le richieste dell'accusa

"Omissioni gravi, gravissime, reiterate negli anni" nella gestione della sicurezza e della manutenzione dei treni merci provocarono "un immane disastro". Con questa motivazione la procura generale di Firenze ha chiesto la conferma della condanna per tutti i 16 imputati del processo d'appello bis per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, che provocò 32 morti e un centinaio di feriti.

Dopo due udienze saltate causa Covid di uno dei tre giudici della Corte d'appello, Roberto Tredici, oggi è stato il giorno della requisitoria del sostituto procuratore generale Sergio Affronte e del sostituto procuratore di Lucca Salvatore Giannino, applicato alla procura generale, dopo essere stato il pm nei precedenti processi. 

La notte del disastro

E' il 29 giugno del 2009 e il treno merci 50325 Trecate-Gricignano con il suo convoglio di 14 carri cisterna contenenti gas propano liquido, mentre viaggia a circa 90 km orari, deraglia per cause legate al cedimento del carrello del primo carro cisterna, che ne trascina fuori dai binari altri quattro. Solo dal primo carro, la cui cisterna viene perforata da un picchetto di tracciamento curva posizionato lungo la massicciata, fuoriesce il gas gpl che s'incendia. Undici persone muoiono in pochi minuti, investite dalle fiamme o travolte dal crollo degli edifici. Altre due persone rimangono stroncate da infarto e decine sono ferite, la maggior parte muore, anche a distanza di diverse settimane. I due macchinisti rimangono miracolosamente indenni.

Niente attenuanti

La pubblica accusa ha rideterminato le pene delle condanne inflitte in secondo grado con ribassi da tre a sei mesi, considerando che l'unico reato che ora viene contestato agli imputati è quello di disastro ferroviario. Il sostituto procuratore generale Affronte ha chiesto alla Corte di non concedere le attenuanti generiche agli imputati tedeschi e austriaci perchè si sarebbero macchiati di "colpe gravi", omettendo controlli e manutenzioni sui convogli ferroviari. 

Le richieste di condanna

Queste nel dettaglio le richieste formulate dalla procura generale per i 16 imputati: Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana ed ex Ad di Ferrovie dello Stato, 6 anni e 9 mesi di reclusione (in primo gradi era stato condannato a sette anni e nelle passate udienze ha dichiarato di non rinunciare alle prescrizione); Michele Mario Elia, ex Ad di Rfi, 5 anni e 9 mesi (6 anni); Francesco Favo, ex responsabile certificazione sicurezza di Rfi, 3 anni e 9 mesi (4 anni); Emilio Maestrini, ex responsabile sicurezza di Trenitalia, 3 anni e 8 mesi (4 anni); Mario Castaldo, ex direttore divisione di Cargo Chemical, 5 anni e 8 mesi (6 anni); Vincenzo Soprano, ex Ad di Trenitalia, 5 anni e 6 mesi (6 anni); Uwe Kriebel, operaio dell'officina di Junghental addetto ai controlli, 6 anni e 6 mesi (6 anni e 10 mesi); Helmut Broedel, funzionario dirigente dell'officina Junghental di Hannover, 6 anni e 6 mesi (6 anni e 10 mesi); Andreas Schroeter, tecnico di Junghental, 6 anni e 6 mesi (6 anni e 10 mesi); Peter Linowski, Ad di Gatx Rail Germania, 8 anni e 2 mesi (8 anni e 8 mesi); Rainer Kogelheide, Ad di Gatx Rail Austria, 8 anni e 2 mesi (8 anni e 8 mesi); Roman Meyer, responsabile flotta carri di Gatx Austria, 7 anni e 4 mesi (8 anni); Johannes Mansbart, manager Gatx Rail Austria, 7 anni e 4 mesi (8 anni); Paolo Pizzadini, manager di Cima Riparazioni, 3 anni e 6 mesi (4 anni); Daniele Gobbi Frattini, responsabile tecnico Cima riparazioni, 3 anni e 6 mesi (4 anni) Joachim Lehmann, supervisore di Junghental, il Pg ha chiesto una condanna di 6 anni e 9 mesi (7 anni e 3 mesi).

Tra gli imputati in aula oggi erano presenti Moretti, Elia, Soprano e Castaldo. Tra il pubblico, come ad ogni udienza, una rappresentanza dei familiari delle vittime, che hanno esposto le magliette con le foto dei loro familiari morti nella strage ferroviaria.

La Corte d'appello, dopo una camera di consiglio, ha rigettato l'istanza di sospensione del processo presentata dall'avvocato Alberto Mittone per conto degli imputati Castaldo e Vincebzo Soprano, insieme ai responsabili civili Mercitalia e Trenitalia. Mittone ha annunciato di aver depositato in Cassazione ricorso straordinario contro la sentenza della Suprema Corte sostenendo che ci sarebbero errori di fatto nel giudizio relativo alle posizioni di Soprano e Castaldo. La Cassazione ha fissato al prossimo 12 luglio l'udienza per discutere del ricorso che richiede di annullare nel merito l'effettiva responsabilità dei due imputati. Il legale pertanto ha posto alla Corte d'appello la questione se rinviare o meno il processo a dopo la decisione che prenderà la Cassazione a metà luglio. Ma i giudici fiorentini hanno detto no ed il processo è andato avanti.

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