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Giovedì, 25 Aprile 2024
Incidenti ferroviari

Strage di Viareggio, la sentenza: condannati a 7 anni Moretti ed Elia

Puniti gli ex vertici di Rfi per il disastro ferroviario che il 29 giugno 2009 costò la vita a 32 persone. Erano 33 le persone a processo. Per Mauro Moretti i pm avevano chiesto la condanna più pesante: 16 anni

Sette anni di reclusione per l'ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato ed Rfi, Mauro Moretti.  A 7 anni e mezzo sono stati condannati, invece, l’ex ad di Rfi Mauro Michele Elia e l’ex ad di Trenitalia Vincenzo Soprano.

E' arrivata oggi, davanti ai familiari delle vittime e al sindaco della città, l'attesa sentenza di primo grado per la strage di Viareggio, costata la vita a 32 persone. A processo risultavano imputate 33 persone. La decisione della Corte è stata dunque quella di punire gli ex vertici delle ferrovie, sebbene con una pena minore di quanto auspicato dall'accusa che aveva chiesto sedici anni per Moretti e quindici per Elia. Moretti, secondo le prime informazioni, sarebbe stato assolto come amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, ma condannato come ex ad di Rfi. Tra le società sono state condannate Rfi e Trenitalia; assoluzione invece per Ferrovie dello Stato e Fs Logistica.

DIECI ASSOLTI - Assolti per non aver commesso il fatto 8 dei 33 imputati: sono Andreas Barth e Andreas Carlsson, della Jungenthal di Hannover, Joachim Lehmann, supervisore esterno della Jungenthal, Massimo Vighini, Calogero Di Venuta, responsabile della Direzione compartimentale di Firenze Movimento Infrastrutture, Giuseppe Farneti, sindaco revisore di Fs prima e poi di Italferr, Gilberto Galloni, a.d. di Fs Logistica, Angelo Pezzati, predecessore di Di Venuta, Stefano Rossi e Mario Testa. Assolti anche Moretti dai reati a lui ascritti come a.d. di Ferrovie e Vincenzo Soprano, limitatamente ai reati ascritti come ex dirigente di Fs. 

La strage avvenne alle 23.50 del 29 giugno 2009, quando un convoglio di quattordici carri cisterna contenenti GPL, ciascuna delle quali carica di 40 mila litri di gas, deragliò per cause probabilmente legate al cedimento del carrello del primo carro cisterna. Dal primo carro, la cui cisterna venne perforata da un elemento dell'infrastruttura, fuoriuscì il GPL che saturò presto l'aria circostante, incendiandosi.

Il vastissimo rogo che ne seguì coinvolse tutta l'area della stazione. Strade, macchine, case. Tutto venne mangiato dalle fiamme. Molte persone morirono subito ed altre nei giorni successivi per le terribili ustioni. Il bilancio finale della tragedia fu pesantissimo: 32 morti (33 se si considera un anziano morto d'infarto) e diversi ustionati gravissimi. Ma sarebbe potuta andare peggio: se anche un’altra sola cisterna si fosse rotta l’effetto sarebbe stato ben più devastante. 

29 giugno 2009. Le immagini del disastro

LE VITTIME - In un articolo uscito qualche tempo fa sull'Espresso, Ilaria Lonigro ha raccontato gli ultimi istanti di vita di alcune delle persone che hanno perso la vita nel disastro.

Strage di Viareggio | Sentenza | Processo

"Rosario Campo, 42 anni, falegname, fu polverizzato mentre passava in motorino a 300 metri dalla stazione. Lo stesso è accaduto ad Antonio Farnocchia, 51 anni, che camminava sulla passerella sopra i binari per andare al lavoro. Era panettiere e padre di due figli. Le fiamme hanno sterminato intere famiglie in un colpo solo: gli sposi Elena Iacopini e Federico Battistini, 32 anni, e i genitori di lei, Emanuela Milazzo, 63, e Mauro, 60. Sara Orsi, 24 anni, giocava a carte sul letto con l'amica e collega Emanuela Menichetti, 21 anni (insieme avevano aperto un'agenzia immobiliare) quando arrivò l'esplosione, che portò via anche la madre di Sara, Roberta Calzoni, 54 anni. Luca Piagentini, 4 anni, è morto carbonizzato in auto, dove i genitori l'avevano messo per fuggire". 

Viareggio, manifestazione del 29 giugno 2015

L'INCHIESTA E GLI IMPUTATI - I pm del processo per la strage di Viareggio avevano chiesto la condanna a sedici anni di Mauro Moretti, già ad di Fs e ora amministratore delegato di Finmeccanica. Moretti era imputato di incendio colposo, omicidio e lesioni plurime colpose, disastro ferroviario. Tra le altre richieste di condanna al processo, chiesti 15 anni per l'ex ad di Rfi, Michele Mario Elia; 9 anni per i dirigenti Salvatore Andronico e Mario Castaldo (Trenitalia Cargo), Giovanni Costa e Giorgio Di Marco (Rfi); 5 anni per Calogero Di Venuta (Rfi Firenze). Chiesta invece l'assoluzione per Andreas Barth dell'officina Jugenthal Waggon di Hannover e Andreas Carlsson responsabile di stabilimento Jugenthal Waggon Hannover.

I pm hanno anche chiesto sanzioni pecuniarie di un milione di euro ciascuno per Ferrovie dello Stato e per le società Fs Logistica, Rfi, Trenitalia, e per l'austriaca Gatx Rail Austria, titolare del carro che deragliò e da cui si innescò l'incendio in cui morirono 32 persone. Chiesta la condanna anche per le officine Jugenthal Waggon Hannover dove fu fatta la manutenzione dell'asse del vagone che si spezzò, e Gatx Rail Germania. Anche per queste società è stato chiesto al tribunale di applicare sanzioni da un milione di euro. Chiesta invece l'assoluzione per la società italiana Cima Riparazioni, che revisionò il carro che deragliò.

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