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Giovedì, 25 Aprile 2024
IMMIGRAZIONE / Italia

Sempre più stranieri lavorano in Italia, ma è anche allarme disoccupazione

Nel 2012, rispetto all'anno precedente, c'è stata una crescita dell'occupazione straniera di circa 82mila persone, accompagnata da una diminuzione di 151mila occupati italiani. Sono però 385mila gli stranieri che non riescono a lavorare

Sono 2 milioni e 334mila i lavoratori stranieri in Italia, ma "diversi indicatori convergono nel segnalare come la crisi abbia colpito in misura relativamente più accentuata proprio la componente immigrata", con un numero di disoccupati pari 385mila unità (circa 120mila comunitari e 265mila extracomunitari). Lo rileva oggi un rapporto del ministero del Lavoro sul mercato del lavoro degli immigrati.

Nel 2012, rispetto all'anno precedente, c'è stata una crescita dell'occupazione straniera di circa 82mila persone, accompagnata da una diminuzione di 151mila occupati italiani, generando così un saldo negativo di 69mila unità. La crescita dell'occupazione straniera ha interessato la componente Ue (+3,9%) e quella extra-Ue (+3,6%) e, relativamente alle dinamiche settoriali, tra il 2011 e il 2012 si è registrata una netta diminuzione degli occupati stranieri nell'industria in senso stretto (-2,8% per la componente Ue e -2,6% per quella extra-Ue) e nelle costruzioni (-3,1% componente Ue e -0,4% per quella extra-Ue), mentre è cresciuta l'occupazione straniera nei servizi (+6,4%).

La popolazione straniera in età di lavoro (da 15 anni in su) nel 2012 è composta da 1,2 milioni di cittadini di provenienza da paesi Ue e da 2,7 milioni di provenienza extracomunitaria. I lavoratori stranieri occupati nel 2008 erano 1,75 milioni. A distanza di cinque anni il loro numero è salito a 2,3 milioni pari al 10% del totale. L'aumento ha riguardato sia la componente maschile, crescita di 250mila unità che quella femminile, passato dalle 701mila unità del 2008 a oltre un milione nel 2012.

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Ma è anche allarme disoccupazione. Nel 2012 i cittadini stranieri in cerca di un lavoro sono pari a 385mila, mentre il relativo tasso di disoccupazione pari al 14% sopravanza di quattro punti il valore relativo ai cittadini italiani.
In valore assoluto il fenomeno della disoccupazione straniera, rileva il rapporto, nella lunga fase di crisi, "assume caratteri decisamente allarmanti".

Considerando il triennio 2010-2012 il numero delle persone in cerca di lavoro di cittadinanza Ue, continua il rapporto del ministero del Lavoro, è cresciuto di oltre 35mila unità, mentre tra le forze di lavoro di cittadinanza extra-Ue l'aumento è superiore alle 72mila persone.

A differenza della popolazione italiana, la cui componente inattiva si riduce, nel caso degli stranieri si registra invece tra il 2011 e il 2012 un aumento rilevante della popolazione inattiva, che per la componente Ue cresce di 15mila unità e per quella extra-Ue di circa 71mila persone, avvicinando ulteriormente i tassi di attività della popolazione (62,9%) a quelli della componente straniera delle forze di lavoro (75,4% Ue e 68,4% extra-Ue).

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