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Giovedì, 28 Marzo 2024
il dramma / Brescia

Studente morto d'infarto a 13 anni: la sua insegnante rischia la condanna

Il ragazzo è stato stroncato da un arresto cardiaco proprio come accaduto al gemello anni prima. Entrambi erano affetti da una patologia cardiaca congenita

Alessio non doveva salire i 40 gradini che portano alla sala civica del Municipio di Villanuova sul Clisi, comune nel bresciano, dove la classe del 13enne avrebbe dovuto seguire una lezione sulla legalità durante una gita scolastica. Quello sforzo è stato per il ragazzo un ostacolo insormontabile e fatale: Alessio è deceduto durante la gita l'11 aprile del 2014. Il 13enne è stato stroncato da un arresto cardiaco proprio come accaduto al gemello anni prima. Entrambi erano affetti da una patologia cardiaca congenita. 

Il caso è finito in un'aula di tribunale. Il pubblico ministero ha chiesto una condanna a otto mesi per l'insegnante che, quel giorno, aveva in custodia il giovanissimo studente. La docente è ora accusata di omicidio colposo. Secondo il consulente del pm e i medici che avevano in cura Alessio e che gli avevano impiantato un defibrillatore qualche anni prima in attesa di un possibile trapianto, lo sforzo per salire quei 40 gradini gli ha causato la morte. 

Per il pubblico ministero, la professoressa sapeva della malattia cardiaca del ragazzino e non doveva fargli fare quello sforzo. La difesa ha evidenziato che non è stato esaminato il defibrillatore di Alessio, che avrebbe potuto rivelare o meno con certezza l'aritmia cardiaca.

La difesa dell'insegnante sostiene invece che la famiglia non aveva presentato a scuola una certificazione medica e che, solo qualche mese prima, il ragazzo era stato al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera, dove le scale sono anche molte di più dei 40 gradini del Comune di Villanuova. La difesa ha quindi chiesto l'assoluzione perché il fatto non sussiste.

Il processo è stato aggiornato al 28 settembre, quando in aula verranno ascoltate le repliche delle parti in causa, prima della sentenza. Solo a fine mese, dunque, si saprà se per il Tribunale di Brescia ci siano delle colpe sulla morte del 13enne bresciano.

Dall'immenso dolore dei genitori per la perdita prematura dei loro due figli è nata l'associazione 'Fallo col Cuore', con sede a Vallio Terme (dove vive la famiglia): ha come scopo principale la sensibilizzazione di bambini e adulti alla possibilità di salvare la vita altrui in caso di arresto cardiaco. Grazie a 'Fallo col Cuore', negli ultimi anni sono stati installati 17 nuovi defibrillatori, in provincia di Brescia e non solo. 

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