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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Rimini

Stupro di Rimini, arrestato anche il capo branco: è un 20enne congolese

La svolta è avvenuta ieri pomeriggio, dopo la diffusione sui media dei video acquisiti dalle telecamere di sorveglianza della zona dello stupro, che avevano consentito agli investigatori di conoscere il volto dei ricercati, riconosciuti dalle vittime

Mancava soltanto il "capobranco". Nella notte tra sabato e domenica anche lui è stato catturato dagli agenti del Servizio centrale operativo della Polizia di Rimini e della Squadra Mobile di Rimini e Pesaro. E' stato assicurato alla giustizia Guerlin Butungu, il congolese 20enne in Italia con lo status di rifugiato, residente a Vallefoglia, nel pesarese, responsabile insieme ad altri tre giovani extracomunitari del duplice stupro di una settimana fa a Miramare ai danni di una 26enne polacca e di un trans. Si nascondeva nei pressi della stazione ferroviaria di Rimini e, all'aba di domenica, è scattato un maxi blitz della Polizia, che ha permesso di stanarlo e portarlo in Questura.

La svolta improvvisa

La svolta è avvenuta sabato pomeriggio, dopo la diffusione sui media dei video acquisiti dalle telecamere di sorveglianza della zona dello stupro, che avevano consentito agli investigatori di conoscere il volto dei ricercati, riconosciuti dalle vittime. Due si sono costituiti, mentre un terzo è stato fermato dal personale del Servizio centrale operativo della Polizia di Rimini.

Due fratelli marocchini, di 15 e 16 anni, si sono presentati sabato pomeriggio ai carabinieri di Montecchio di Pesaro, un paese della Valfoglia dove avrebbero residenza, dichiarandosi colpevoli. Gli investigatori stanno verificando le dichiarazioni rilasciate dai due ragazzi, trasferiti poi da Pesaro alla Procura di Rimini per essere sottoposti a interrogatorio alla presenza del pm che coordina le indagini e di un magistrato del tribunale dei minori di Bologna.

Stupro di Rimini: il video degli arresti

Stupro di Rimini, il video degli arresti

"Siamo stati noi"

I due fratelli avrebbero deciso di presentarsi dopo la diffusione sui media dei video acquisiti dalle telecamere di sorveglianza. Si sono sentiti messi alle strette e si sono consegnati. Entrambi avrebbero ammesso il loro coinvolgimento, ma non si sa se si siano addossati la responsabilità oppure se abbiano cercato di scaricarne soprattutto sui due presunti complici, anche loro gravitanti nel pesarese. Nel giro di poche ore è poi finito nella rete della polizia di Stato un terzo giovane, anche lui minorenne e residente nel pesarese. Si tratterebbe di un 17enne nigeriano che è stato portato in Questura a Rimini dove è stato fotosegnalato e messo a confronto con il transessuale peruviano, vittima della seconda violenza sessuale.

Rimini, arrestato il 'branco' di stupratori

All'arrivo del nigeriano, davanti alla Questura di Rimini si è radunato un capannello di persone e, in molti, hanno urlato il loro sdegno nei confronti dell'arrestato. "Servirebbe la pena di morte" ha urlato una madre mentre, altri, hanno agurato al ragazzino di fare la stessa fine delle sue vittime e, altri ancora, hanno fatto partire una bordata di insulti. Al termine degli accertamenti negli uffici di corso d'Augusto, il ragazzino è stato poi portato in Procura per essere interrogato insieme ai due fratelli marocchini.

Le indagini

Gli inquirenti stanno indagando anche su un'aggressione in spiaggia avvenuta Pesaro il giorno dopo quella di Rimini. Anche in quel caso, una coppietta che si era appartata nella spiaggia del Sacro Cuore, su un lettino, era stata circondata da tre uomini, che i ragazzi hanno descritto di colore. In pochi attimi i tre hanno rapinato i cellulari della coppietta tentando di inseguire i ragazzi, che nel frattempo erano scappati urlando.

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