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Sabato, 20 Aprile 2024
Reggio Emilia

La 15enne stuprata dopo aver saltato scuola: arrestato un compagno di classe

Era rimasta sola con tre coetanei: dopo aver bevuto troppo avrebbe fatto sesso con loro. Ora un 15enne è accusato di stupro ed è stato arrestato e portato in carcere a Bologna

Cinque compagni di scuola, tre ragazzi e due ragazze, che frequentano la stessa classe di un istituto superiore a Reggio Emilia, venerdì scorso avrebbero organizzato un festino in casa visto che - almeno questo quanto dicono - a scuola c'era sciopero. Ma è finita nel peggiore dei modi tanto che un 15enne è stato arrestato per violenza sessuale aggravata nei confronti di una coetanea. 

Secondo quanto hanno ricostruito gli inquirenti al festino sarebbe circolato molto alcol e a un certo punto una delle ragazze avrebbe deciso di andare via facendosi accompagnare da uno dei ragazzi alla fermata del bus. L’altra ragazza, completamente ubriaca, è rimasta con i tre ragazzi da sola. Poi  -secondo quanto dichiarato dalla quindicenne- sarebbe iniziata la violanza. La ragazza avrebbe infatti avuto più rapporti sessuali con i suoi coetanei ma uno di questi rapporti sarebbe stato non consenziente.

La chiamata ai carabinieri è arrivata verso le 15 da parte della sorella maggiore della giovane vittima. Ai militari, giunti sul posto, la 15enne ha detto di essere stata violentata da un suo compagno di classe, indicando loro l’appartamento dove si trovava fino a poco tempo prima.

I carabinieri sono entrati in casa e hanno trovato il giovane che parlava al telefono con il padre e hanno scoperto che stava cancellando le tracce del festino ripulendo casa. Mentre la 15enne è stata accompagnata in ospedale per le visite di controllo i tre minorenni presenti al festino sono stati chiamati insieme ai genitori in caserma dai carabinieri.

Il 15enne accusato di stupro è stato arrestato domenica e portato in carcere a Bologna. Ieri, difeso dall’avvocato Giacomo Fornaciari, è comparso davanti al giudice del tribunale dei minorenni per l’udienza di convalida. Ha ammesso di aver fatto sesso con la ragazza, ma ha detto che il rapporto è stato consenziente. Al termine dell’udienza gli sono stati concessi i domiciliari a casa del padre (i genitori sono separati). Per ora è l’unico a dover rispondere di violenza sessuale, aggravata dal fatto che la giovane fosse non solo minorenne ma "in condizioni di inferiorità psichica e fisica per aver abusato di sostanze alcoliche quali vino e vodka alla pesca, in tali quantità da compromettere la capacità di esprimere un valido consenso".

La responsabilità degli altri due coetanei è ancora da accertare: al momento sono indagati per lo stesso reato.

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