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Giovedì, 18 Aprile 2024
Fine vita

Scelto il farmaco che addormenterà Mario: il primo suicidio assistito in Italia

Dopo anni di agonia l'autotrasportatore marchigiano, divenuto paraplegico dopo un incidente, vince l'ultima battaglia per accedere al suicidio medicalmente assistito

Sarà il Tiopentone Sodico a garantire una morte rapida e indolore per Mario, primo malato a ottenere il via libera per il suicidio medicalmente assistito in Italia. Il 44enne marchigiano ha dovuto lottare molto per arrivare a questo risultato, dovendo addirittura denunciare per reato di tortura chi stava allungando la sua agonia. Mario sarebbe potuto andare in Svizzera, ma ha scelto di combattere per cambiare la legislazione italiana. Andiamo per ordine.

La storia di Mario 

Un tragico incidente stradale ha cambiato la vita di Mario (nome di fantasia), autotrasportatore di Pesaro. L'uomo, oggi 44enne, paziente tetraplegico immobilizzato da 10 anni, potrà finalmente far valere il suo diritto di accedere al suicidio medicalmente assistito, dopo aver stretto i denti per lungo periodo tempo. Suicidio assistito significa aiutare un paziente terminale a "suicidarsi", attraverso l'auto-somministrazione del farmaco letale. Vale la pena ricordare che l'eutanasia è un'altra cosa: il paziente muore dopo un'iniezione letale fatta da un medico. Sono passati, giorni, mesi da quando Mario ha ricevuto il via libera dal Comitato Etico sulla sussistenza di tutti i requisiti previsti dalla sentenza della Consulta per il suicidio assistito. Ma per mettere  fine alle sue sofferenze mancava solo il via libera del Comitato Etico regionale per la scelta del farmaco. Alla luce dei ritardi, il legale di Mario ha anche denunciato lo stesso Comitato e l'Azienda sanitaria delle Marche (Asur Marche) per il reato di tortura. Tra le accuse anche il reato di omissione di atti di ufficio, visto che i tempi si sono dilatati a causa delle mancate verifiche sul farmaco e sulle relative modalità di somministrazione.

Ricordiamo che Mario aveva tutti e quattro i requisiti necessari per accedere alla dolce morte: 

  • il paziente è tenuto in vita da trattamento di sostegno vitali;
  • il paziente è affetto da una patologia irreversibile;
  • la patologia è fonte di sofferenze intollerabili;
  • c'è una piena capacità di prendere decisioni consapevoli.

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Scelto il farmaco per il suicidio assistito di Mario

Ora il farmaco è stato finalmente deciso: secondo l'Asur Marche sarà il "Tiopentone Sodico, che appare idoneo a garantire una morte rapida (minuti) e indolore a un dosaggio non inferiore a 3-5 grammi per una persona adulta del peso di 70 kg. La modalità di somministrazione è quella dell'auto-somministrazione mediante infusione endovenosa". Si crea così un precedente, dichiarano Filomena Gallo, codifensore di Mario e segretario nazionale dell'Associazione Luca Coscioni e Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni. La battaglia che ha combattuto Mario "consentirà, a coloro che si trovano e si troveranno in situazione simile a quella di Mario, di ottenere, se lo chiedono, l'aiuto alla morte volontaria senza dover più aspettare 18 mesi, subendo la tortura di una sofferenza insopportabile contro la propria volontà".

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