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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Italia

Ventinove suicidi in duecento giorni: "E' emergenza carceri"

Un detenuto si è impiccato oggi a Rebibbia. "I numeri della popolazione carceraria che crescono rendono le persone sempre più invisibili agli operatori penitenziari i quali, invece, non aumentano di numero". La denuncia dell'associazione Antigone

Si è impiccato con le lenzuola nel bagno della cella dove era detenuto. Una macabra scoperta avvenuta questa mattina alle 6.30 nel carcere romano di Rebibbia che riporta d'attualità il tema dell'emergenza del sistema penitenziario italiano.

Il suicidio di oggi è il quarto caso di suicidio nelle carceri di Roma e provincia dall'inizio di questo 2017 (due a Regina Coeli, uno nel carcere di Velletri ed oggi a Rebibbia) e ben il ventinovesimo dall'inizio dell'anno. Un calcolo triste e tragico che al di là delle motivazioni che hanno portato a quest'ultimo episodio pone la necessità di rimettere al centro dell'attenzione pubblica e istituzionale la questione carceraria.

"Vanno subito assunti provvedimenti diretti a migliorare le condizioni materiali di detenzione - sostiene Patrizio Gonnella, presidente di Antigone. Inoltre, da un lato, vanno rispettate le indicazioni ministeriali sulla prevenzione dei suicidi e, dall'altro, vanno individuate riforme da subito realizzabili.  Ad esempio una maggiore apertura nell'uso delle telefonate per i detenuti non soggetti a censura che, garantendo un rapporto costante con i propri famigliari, potrebbero costituire un utilissimo strumento per prevenire gesti autolesivi. Bisogna poi rivedere e residualizzare tutte le forme di isolamento: giudiziario, disciplinare, ma anche quello per ragioni cautelative. L'isolamento, qualunque sia la ragione che lo produce, è sempre devastante per la psiche della persona".

Allarme sovraffollamento

Per la Fns Cisl "occorre chiudere l'intero reparto G9 poichè risulta anche scarno di illuminazione e riscaldamento al fine di evitare ricorsi presso la Commissione Europea Diritti Umanitari (CEDU)". Infatti il "sovraffollamento del carcere è attualmente di 252 detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare, dove ne sono previsti 1172  rispetto ai 1424 presenti".  "L'ennesimo suicidio in carcere - conclude il sindacato di polizia penitenziaria - è una sconfitta per tutti".

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