Crisi, imprenditore si impicca: "Abbandonato nel momento del bisogno"
Un imprenditore del settore del marmo si è suicidato a Bitonto (Bari). Non riusciva più a pagare lo stipendio nemmeno ai due operai che lavoravano con lui da 30 anni
BITONTO (BARI) - Non ha più intravisto una via d'uscita. Crediti che gli spettavano e che non riusciva ad incassare, sì. E poi il lavoro che diminuisce, la crisi, le difficoltà a pagare lo stipendio dei suoi ultimi due operai, i compagni di un'intera vita di lavoro.
Un imprenditore del settore del marmo si è suicidato a Bitonto, in via Traiana. Aveva 60 anni. Era sposato, non aveva figli. Si è impiccato nel capannone della sua azienda. La polizia ha trovato addosso all'uomo un biglietto d'addio, straziante: "Nel momento del bisogno tutti mi hanno abbandonato".
In base a una prima ricostruzione degli agenti del locale commissariato, l'imprenditore ha atteso che i suoi due operai lasciassero l’opificio, a fine turno, per impiccarsi. A dare l’allarme e’ stato l'imprenditore di un’azienda contigua che ha visto la sagoma di un uomo attaccato a una trave del capannone. A quanto si è saputo le difficolta’ economiche in cui si era venuto a trovare per mancanza di commesse lo avevano costretto tempo fa a licenziare alcuni operai continuando a tenere con se’ i due che lo seguivano da 30 anni. Poi si e’ trovato a non poter più neanche pagare con puntualità gli stipendi ai due rimasti.
Era una "persona perbene, riservata e aveva tanta dignità", dice alla polizia chi lo conosceva. Lavorava da 45 anni e da tempo avrebbe potuto da tempo andare in pensione, ma essendo stimato in paese e conosciuto come bravo artigiano, si voleva sentire ancora utile e operoso. Persone a lui vicine hanno sostenuto che vantava anche crediti mai incassati.