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Giovedì, 18 Aprile 2024
Crisi economica

Schiaffo di Standard & Poor's: Italia declassata

Standard & Poor's taglia il rating dell'Italia. L'economia si contrarrà quest'anno dell'1,9%. In Europa fanno peggio di noi solo Spagna, Portogallo e Grecia. Il premier Letta: "L'Italia resta un vigilato speciale"

Le previsioni per il futuro dell'economia italiana non sono certo delle migliori. L'ultima conferma? Standard & Poor's ieri sera ha rifilato un nuovo schiaffo all'Italia, tagliando il rating a 'BBB' da 'BBB+', l'outlook è negativo.

NON E' FINITA - L'economia italiana si contrarrà quest'anno dell'1,9%. è quanto prevede Standard & Poor's, sottolineando che il downgrade dell'Italia è legato a un "ulteriore peggioramento delle prospettive economiche". S&P prevede un debito al 129% alla fine del 2013. L'outlook negativo assegnato all'Italia da Standard & Poor's "indica che c'è almeno una chance su tre che il rating possa essere ridotto ancora nel 2013 o nel 2014". Lo afferma Standard & Poor's in una nota.

L'ANALISI - Il grado di affidabilità dell'Italia è ormai allo stesso livello di Paesi come Marocco, Turchia o Bulgaria. Anche se nella cerchia ristretta del blocco dell'euro resta superiore al merito di credito di partner vicini come Spagna e Portogallo. è questo il giudizio decretato da Standard & Poor's con la decisione di tagliare il rating dell'Italia a BBB, un livello che nella graduatoria dell'agenzia di rating sta a significare che un Paese ha adeguate capacità di rispettare gli obblighi finanziari, anche se condizioni economiche avverse o cambiamenti delle circostanze sono più facilmente associabili ad una minore capacità di rispettare gli obblighi finanziari assunti.

COME MAROCCO E PANAMA - Nella classifica mondiale di S&P, il rating BBB risulta assegnato a solo 8 Paesi. Oltre all'Italia, ci sono tra gli Stati più vicini per area geografica Bulgaria, Lituania, Turchia e Marocco, per poi arrivare ai più esotici Bahrein, Bahamas e Panama. E tra i principali partner di Eurolandia a fare peggio dell'Italia sono la Spagna cui S&P assegna un rating BBB- e il Portogallo finito a livello spazzatura (BB), senza contare ovviamente gli ultra-declassati Grecia (a B-, ossia a un livello altamente speculativo) e Cipro (CCC, vale a dire "estremamente speculativo"). A far meglio, invece, è l'Irlanda che nello sforzo di riemergere dal salvataggio internazionale, attualmente vanta un merito di credito di BBB+. Nell'empireo dei più virtuosi in Europa resistono con il voto massimo della Tripla AAA, Germania, Gran Bretagna, Finlandia, Lussemburgo, Paesi Bassi, mentre la Francia e anche gli Stati Uniti hanno patito un declassamento ad AA+.

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LETTA -  L'Italia resta un ''vigilato speciale'': cosi' il premier Enrico Letta commenta a caldo la decisione di S&P's, che si va a sommare al quadro di debolezza dipinto dal Fmi, che taglia le stime di crescita mondiali in un contesto di una recessione peggiore del previsto per Eurolandia e una frenata per i paesi emergenti.

DAL TESORO - Una decisione "non condivisibile", "retrospettiva e non di prospettiva". Fonti del Tesoro commentano così la decisione di Standard & Poor's di tagliare il rating dell'Italia. Le motivazioni dell'agenzia di rating "non sono condivisibili" perchè "non si tiene sufficientemente conto delle azioni che il governo ha intrapreso" per migliorare la crescita e la competitività, ovvero i due fattori che indica S&P nel motivare la sua scelta. Il taglio del rating, dunque, "riflette una valutazione retrospettiva più che di prospettiva".

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COLANINNO - "Verificheremo nel merito le motivazioni che hanno spinto S&P a tagliare il rating dell Italia a BBB. Di sicuro, una decisione di questo genere, oltre a risultare ingenerosa nei confronti di un paese che ha compiuto uno sforzo enorme sulla disciplina di bilancio, impone alla maggioranza che sostiene il governo di mettere il massimo dell'impegno nel garantire all Italia una prospettiva di crescita e di riforme, pur nell'equilibrio dei conti pubblici". Lo ha dichiarato Matteo Colaninno, responsabile Economia del Pd. "Da questo momento diventa inaccettabile qualsiasi polemica pretestuosa e qualsiasi speculazione politica che metta in difficoltà il governo. Dobbiamo dimostrare coesione, per lavorare tutti insieme nel sostegno al governo letta per la soluzione dei problemi del Paese", ha insistito.

SCHIFANI -  "Come nel caso del Fondo monetario internazionale, non sarà la decisione di Standard&Poor's a impedire l'abolizione dell'Imu sulla prima casa e lo stop definitivo al punto in più di Iva. Siamo determinati e convinti che si tratta di due provvedimenti necessari e irrinunciabili per aiutare la ripresa e per fronteggiare la crisi infinita che attanaglia famiglie e imprese. Standard&Poor's non è il Vangelo, ha sbagliato in altre occasioni e anche stavolta lo fa". Lo dichiara il presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani.

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