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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Lecce

Gasdotto Tap, blitz con ruspe e polizia nella notte: sfondate le barricate

Non ci sono stati scontri. In Salento le ruspe - scortate da agenti in tenuta antisommossa - hanno abbattuto le barricate che gli attivisti contrari all'opera avevano eretto a protezione degli ulivi ancora presenti nel cantiere. Gianluca Maggiore, portavoce del comitato No Tap: "Sapevamo che sarebbe successo"

Un blitz nel cuore della notte. In Salento, nell'area di San Basilio, vicino Melendugno, zona di approdo del gasdotto Tap, le ruspe - scortate da agenti in tenuta antisommossa - hanno abbattuto le barricate che gli attivisti contrari all'opera avevano eretto a protezione degli ulivi ancora presenti nel cantiere. Gli alberi devono essere sistemati nei vasi entro il 30 aprile, come prevede la legge regionale.

"Non si può chiamare blitz perché sapevamo che sarebbero arrivati ed è successo. Erano più di trecento uomini delle forze dell'ordine: intorno alle due della scorsa notte, hanno bloccato noi che, come sempre, presidiavamo la zona per procedere alla sistemazione degli ulivi", riferisce Gianluca Maggiore, portavoce del comitato "No Tap".

"Quasi trecento uomini per spostare otto ulivi?", si chiede Maggiore che era lì assieme a una cinquantina di manifestanti: "Eravamo pronti, sapevamo sarebbe successo. Abbiamo tentato con le mani alzate di farci scudo, abbiamo urlato i soliti slogan: come sempre è stata una protesta pacifica", prosegue il portavoce "No Tap" che evidenzia come "l'arrivo di trecento uomini delle forze dell'ordine è semplicemente ridicolo. Far arrivare ruspe, poliziotti da Napoli e altre zone per otto ulivi da spostare fa ridere".

Alle 6.30 di mattina, racconta LeccePrima, le operazioni per la messa a dimora nei vasi degli ulivi “rimanenti” sono sostanzialmente concluse.

Le strade di accesso, occupate dalle barricate erette dagli attivisti, sono state liberate con due ruspe entrate in azione già intorno alle due della notte mentre i manifestanti sono stati isolati nel terreno antistante il cantiere messo a suo tempo a disposizione dal proprietario, fortemente contrario alla realizzazione del gasdotto.

Non ci sono stati scontri. Posti di blocco anche sulla strada provinciale che da Melendugno porta a San Foca, per scoraggiare l’arrivo di altri manifestanti. Delusione dagli esponenti del comitato per l'epilogo, almeno momentaneo della vicenda. Gli accordi proposti in prefettura, dicono, si sono rivelati strumentali al volere del consorzio internazionale. Denunciato anche l'espianto di un albero che si trova all'esterno dell'area di cantiere.

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