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Giovedì, 25 Aprile 2024
ECONOMIA

Energia, il fallimento delle liberalizzazioni: i vecchi contratti costano ancora meno

A dieci anni dalla nascita del mercato libero i risultati sanno di beffa: per l'elettricità si spende il 12,8% in più rispetto al mercato tutelato, per il gas il sovrapprezzo è del 2%. Poca chiarezza e cattiva informazione: i motivi di un fallimento (annunciato)

La speranza era fare "nascere" nel mercato offerte vantaggiose ed accattivanti. La realtà è che la mission è completamente fallita. A dieci anni dalla liberalizzazione del mercato dell'energia, infatti, i consumatori che pagano meno sono ancora quelli "tutelati", circa l'80%. Quelli, cioè, che hanno preferito restare nel "mondo" senza concorrenza. Ad evidenziare il paradosso, tutto italiano, è la stessa Autorità per l'energia che con una indagine sui prezzi di luce e gas del 2011 ha scoperto la beffa: per l'elettricità sul mercato libero si spende il 12,8% in più, per il gas invece il sovrapprezzo si ferma al 2%. 

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Nello specifico, spiega l'Authority in un dossier di 224 pagine, il prezzo sul mercato libero "per i clienti domestici è risultato il 12,8 % più alto del prezzo maggior tutela", mentre "per i clienti non domestici tale percentuale è pari al 6,6%". Numeri alla mano: le famiglie "libere" hanno pagato 108,61 Euro al Mwh contro i 96,25 degli italiani con i vecchi contratti. Per le imprese, invece, si passa da 105,49 Euro del libero a 98,97 del tutelato. 

Più stretto il differenziale per la fornitura del gas, con una differenza del 2% che comunque continua a sorridere al mercato tutelato. 

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Ma dove si nasconde il "segreto" di questa stranezza? La situazione è complessa e il circolo è vizioso. Le offerte dei gestori privati sono molto spesso "confuse" e poco chiare. I cittadini, quindi, preferiscono restare ben saldi nel mercato tutelato, regalando ai privati poco o niente. Tutto con la conseguenza ultima che i concorrenti del mercato libero non possono proporre tariffe troppo vantaggiose. Pena, ricavi e profitti dell'azienda stessa. 

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Ed è proprio contro la confusione e la poca chiarezza che si scaglia la stessa Autorità: "Emergono - si legge nel dossier - perplessità circa il fatto che i clienti siano perfettamente consapevoli sia degli elementi di costo che le diverse componenti di prezzo coprono, che della scelta effettuata". Ecco perché, l'Authority "intende valutare la necessità di intervenire per un miglioramento delle modalità per la spiegazione al cliente finale". 

Chi non ne fa una questione di spiegazione, invece, è l'associazione dei consumatori Aduc. "Il Garante - ha commentato Vincenzo Donvito, presidente dell'associazione - ha scoperto quelli che tutti da anni sanno e che noi andiamo dicendo e cioè che il mercato dei privati è un ricettacolo di illeciti e truffe con venditori che arrivano alle porte di casa degli anziani e gli fanno firmare contratti assurdi". Il consiglio? "E' un Far West dove è meglio non entrare". 

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