Cosa fareste coi soldi per un metro di Tav? Lo spiegano i sindaci
Il movimento Notav lancia una provocazione: un hashtag per chiedere al web come spendere la cifra necessaria per un metro della grande opera. Costi calcolati: 160mila euro
In periodo di crisi lo si è fatto spesso: cercare di convertire i finanziamenti necessari per le grandi opere in qualcosa d'altro. E' quello che hanno chiesto spesso i movimenti sociali: niente sprechi in opere inutili, solo investimenti in casa, reddito e welfare. Così si stanno muovendo anche i Notav: dopo un calcolo fatto dei costi, gli attivisti chiedono al web cosa si potrebbe fare con i finanziamenti di un solo metro di Tav. Ma quanto costerebbe? Quasi 160mila euro:
Ogni euro speso per il Tav è un euro sottratto a qualcosa di utile per tutte e tutti: scuola, sanità, cura del territorio, edilizia popolare. Bisogni e diritti ben più importanti e “strategici” della seconda ferrovia e del secondo tunnel in Val di Susa.
E' stata pubblicata una stima collettiva dei costi e una loro sintesi:
- 1 cm di tav = 1.587,12€
- 10 cm di tav = 15.871,2€
- mezzo metro di tav = 79356€
- 1 metro di tav = 158.712€
- 5 metri di tav = 793.560€
- 10 metri di tav = 1.587.120€ (un milione e mezzo!)
- 50 metri di tav = 7.935.600€ (otto milioni di euro!)
- 100 metri di tav = 15.871.200€
- 250 metri di tav = 39.678.000€
- 500 metri di tav = 79.356.000€
- 1 km di tav = 158.712.000€
- 5 km di tav = 793.560.000€
Il movimento è determinato e quindi ha così lanciato una campagna sui social network, per chiedere al web come potrebbero essere investiti quei 160mila euro, che secondo i calcoli fatti dagli stessi attivisti, andrebbero a finanziare un metro della grande opera. L'hashtag di riferimento è #1metrodiTav. Il primo tweet arriva da uno degli account di riferimento degli attivisti e rende bene l'idea:
Per capire visivamente i costi del tav. 1 campo da calcio (105m) = €16.664.760 #1metrodiTav #notav pic.twitter.com/UNfoUPLqFI
— notav.info (@notav_info) 11 Febbraio 2015
La campagna è stata prima di tutto abbracciata dai sindaci della Val Susa, la maggior parte contro la costruzione del treno ad alta velocità. In un video pubblicato dal movimento spiegano le loro ragioni le loro idee su come rindirizzare i finanziamenti nell'immediato: lavoro, scuole, viabilità, acqua.
