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Giovedì, 25 Aprile 2024
PROCESSI / Torino

Processo Tav, chiesti 8 mesi di carcere per Erri De Luca

Lo scrittore in aula: "Torna l'autunno e io torno alla sbarra". Poi l'abbraccio con il leader Alberto Perino. Il pm Rinaudo: "Da parte dello scrittore c'è la volontà di incitare ad atti illegittimi"

TORINO - Otto mesi di reclusione. E’ questa la richiesta del pubblico ministero Antonio Rinaudo per Erri De Luca, lo scrittore accusato di istigazione a delinquere per aver detto in un’intervista del 2013 "La Tav va sabotata”.

IN AULA - De Luca è tornato davanti al giudice questa mattina. Quando è entrato nell’aula 44 del Palagiustizia si è trovato davanti il leader No Tav Alberto Perino: i due si sono abbracciati, poi lo scrittore ha detto di essere tranquillo e di aver fatto di tutto affinché la fase processuale fosse la più breve possibile.

LE ACCUSE - I due magistrati Rinaudo e Padalino hanno ripercorso le tappe, raccontando gli attacchi al cantiere: “Il termine che usa De Luca nell’intervista è sabotaggio" dicono i pm. "Lui non dice certo di tirare le bombe, però dà un’interpretazione personale al termine sabotaggio che non è solo contro la Tav ma anche contro le aziende”. Dopo l’intervista ci sarebbe stato un cambio sostanziale nella “lotta” all’opera: a dirlo è Giuseppe Petronzi, ex dirigente della Digos di Torino, che ha fatto notare come la lotta si fosse spostata dalla valle, arrivando fino alle aziende che operavano in Valsusa.

DE LUCA "BLACK BLOC" - Secondo l'accusa, infatti, il termine sabotaggio utilizzato da Erri De Luca va a istigare le forze antagoniste alla costruzione della Torino-Lione perchè pronunciato in un contesto dove già si parla di terrorismo, traducendosi quantomeno in una condotta di danneggiamento. "Da parte dello scrittore c'è la volontà di incitare ad atti illegittimi - continua il pm Rinaudo - fosse anche solo il taglio delle reti, per di più in una struttura che rappresenta un sito di interesse strategico internazionale". Ma c'è di più perchè l'accusa tira in ballo anche l'elemento soggettivo, intrinseco nella personalità di spicco di Erri De Luca: "Si tratta di un soggetto noto e conosciuto per i suoi scritti e per la sua storia all'interno del Movimento No Tav" afferma Rinaudo. "Le sue parole hanno un peso determinante. L'imputato, conoscendo bene i termini utilizzati, voleva commettere il reato, ovvero istigare ad atti illeciti". (da Torino Today)

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