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Venerdì, 29 Marzo 2024
La vicenda / Milano

"Ho pensato: o mi libero o muoio". Il racconto della dottoressa aggredita a Milano

Arrestato un 29enne statunitense che avrebbe seguito la donna fin dentro casa. La vittima è riuscita a liberarsi dandogli un pugno nelle parti intime, poi in suo soccorso è arrivato un vicino 94enne con una scacciacani

"O mi libero o muoio". Sono queste le parole della dottoressa di 44 anni che ha subìto un tentativo di violenza in via Washington, a Milano, dopo il suo turno in ospedale lo scorso 10 maggio. Un'esperienza da far gelare il sangue. La donna ha raccontato i drammatici momenti in un'intervista al programma Rai "La vita in diretta". Con gli occhi tumefatti, ha ripercorso quegli istanti. Un incubo iniziato quando un uomo è entrato in casa sua approfittando della porta non chiusa a chiave. Poi l'ha aggredita e picchiata. La donna è riuscita a liberarsi dandogli un pugno sulle parti intime, finché un vicino 94enne, sentendo le urla, è arrivato in suo aiuto con una scacciacani. Pensando che fosse una pistola vera, l'aggressore ha riparato in una stanza, fino a che non sono arrivati i carabinieri. 

"Quando al mattino mi guardo allo specchio, vedo questi occhi viola, gonfi di sangue, mi sento fortunata di essere ancora qui. Perché sono viva" ha raccontato la vittima. "Lui non parlava, mi picchiava. Pensavo di non farcela, pensavo di morire qui". La 44enne ha raccontato di non aver chiuso la porta di casa, "tanto entro solo un attimino, cosa mi può succedere". Erano le due del pomeriggio. "Uno si sente abbastanza tranquillo e invece non è così" ha detto la vittima.

In un attimo dentro casa sua si è materializzato un uomo. Che ha chiuso la porta ed è passato all'azione. "Ho visto un personaggio che vorrei cancellare per sempre dalla mia mente. Lui non parlava, grugniva, il suo scopo non era la rapina. Non voleva rubare niente, mi voleva solo far del male. Mi ha spinto, mi dava calci in testa e io mi difendevo il viso con le mani. Probabilmente il suo scopo era farmi svenire. Ero qui accovacciata, sdraiata e io mi difendevo con tutte le forze. A un certo punto mi è salito sopra. E quando è salito ho pensato proprio: questa persona non mi avrà mai, non mi toccherà, non mi violenterà. Piuttosto reagisco: gli ho dato un pugno nelle parti intime, l'ho visto cadere indietro". 

La donna è riuscita a fuggire verso la porta, trovandola però chiusa. "L'aveva chiusa lui" ha spiegato ai microfoni della Rai. "Mi aveva blindata in casa. Aveva tutte le possibilità di violentarmi, di fare quelle che voleva. Il cuore mi tremava, batteva tantissimo. Una volta che sono uscita ho detto: sono salva". Quindi la vittima fa un'ultima, amara, constatazione: "Non siamo più tranquilli, poteva capitare a una signora anziana, una ragazzina. Abbiamo bisogno di protezione". 
 

Arrestato il presunto aggressore: è un 29enne americano

Ad aggredire la donna sarebbe stato un cittadino statunitense di 29 anni, arrestato mercoledì a Milano con le accuse di tentata violenza sessuale, tentata rapina aggravata e lesioni personali. Inizialmente si era pensato che l'uomo in arresto fosse un 22enne originario del Gambia. L'errore - dovuto a un nome sbagliato fornito proprio dall'uomo, che era senza documenti - è emerso nell'ordinanza con cui il gip Daniela Cardamone ha convalidato l'arresto del 29enne con le ipotesi di reato formulate dal pm Paolo Filippini. 

La scoperta - riferisce MilanoToday - è stata fatta venerdì mattina, quando l'ex marito della vittima ha trovato nell'abitazione della donna un documento dell'aggressore.

La ricostruzione

Il tentato stupro è avvenuto poco dopo le 14 di mercoledì, quando l'uomo sarebbe riuscito a far accesso allo stabile seguendo un altro residente. In pochi secondi il giovane sarebbe arrivato davanti alla porta della 44enne e sarebbe entrato, approfittando del fatto che lei non avesse chiuso la porta. In un attimo l'incubo. La donna - racconterà poi lei stessa ai carabinieri - trova davanti a sé il 29enne che la spinge verso la camera da letto e la colpisce più volte, violentemente, con dei forti pugni al volto. A quel punto lei cade e "lui sale a cavalcioni su di me, sbottonandomi la camicia". Lì la vittima ha una reazione istintiva: lo colpisce alle parti basse, riuscendo a metterlo in fuga. Il rapinatore si rifugia così in camera da letto, dove viene bloccato dall'intervento di alcuni vicini di casa, tra cui un 94enne che impugna una scacciacani.  

Quando i carabinieri arrivano sul posto, trovano la dottoressa - che finirà in ospedale con una prognosi di 14 giorni - seduta a terra sul pianerottolo, in lacrime e con il volto sanguinante. Per il 29enne scattano le manette con l'accusa di tentata rapina, anche se poi con il passare delle ore il pm Paolo Filippini gli contesterà le accuse di violenza sessuale e lesioni. Venerdì si scopre la sua vera identità. E con il suo nome compare anche una denuncia di scomparsa presentata dai genitori, che da giorni non avevano sue notizie. Pare, stando a quanto riferito dai familiari, che l'uomo soffra di problemi psichici. 

La versione dell'uomo accusato

Nell'interrogatorio di garanzia, l'aggressore si è difeso dicendo di essere entrato nel palazzo "perché cercavo la stazione ferroviaria" e "non ero né ubriaco, né altro". "Non ricordo di aver aggredito nessuno, ricordo invece di essere stato io attaccato", ha giurato. "Ho cercato solo di difendere me stesso, quando ho visto questa persona uscire. Mi sono seduto all'interno del luogo e ho visto un'altra persona più anziana con la pistola che veniva verso di me", ha detto davanti al giudice, riferendosi evidentemente al 94enne che lo ha bloccato. L'uomo, stando a quanto filtrato, pare fosse venuto in Italia per un matrimonio e sarebbe stato diretto a Venezia per salire su un aereo diretto a New York e poi a Los Angeles. 

Nel convalidare l'arresto, il Gip ha sottolineato "il concreto e attuale pericolo che l'indagato possa commettere reati della medesima indole di quello contestato si desume, in particolare, dalle concrete modalità del fatto e dalla personalità dello stesso".

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(Credit video in alto: Raiplay)

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