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Venerdì, 19 Aprile 2024
Carceri

Teramo: cure negate a detenuta malata

La denuncia arriva dai radicali: dal caso singolo di una donna in condizioni psicologiche non idonee alla carcerazione a dito puntato contro altri abusi. L'avvocato: "Faremo ricorso in Cassazione"

Arriva da Teramo l'ennesima storia che riguarda la detenzione: si tratta di una giovane donna rom detenuta a causa di alcuni furti. Il caso lo hanno sollevato i radicali: affetta da depressione maggiore ricorrente, aveva scontato parte della pena agli arresti domiciliari, ma adesso è tornata in carcere nonostante la sua condizione fisica e psicologica.

"Quattro sono le consulenze d'ufficio che confermano che le condizioni della donna non sono idonee per la carcerazione. La prima del 1997. Il tribunale di sorveglianza dell'Aquila a luglio di 2012 aveva anche scritto che la pena non può darsi luogo perché sennò viene negata la dignità minima che anche ai carcerati deve essere garantita. Anche in ragione dei principi costituzionali e della Corte europea dei diritti umani" ci dice l'avvocato che sta seguendo il caso Vincenzo di Nanna.

"Per il magistrato di sorveglianza può stare in carcere. Noi faremo ricorso in Cassazione" ha concluso Di Nanna durante la conferenza stampa sul caso. Presente anche Rita Bernardini, esponente dei Radicali che è al trentesimo giorno di sciopero della fame per protestare contro le condizioni delle carceri nel nostro Paese.

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