Teresa e Trifone, l'avvocato: "Ruotolo era appostato davanti alla palestra"
Secondo il legale della famiglia Ragone i due fidanzati erano "attenzionati" fin dal pomeriggio: "A Ruotolo andrebbe contestato anche il reato di stalking"
"Ruotolo era in appostamento al palazzetto" già verso le 19,20 del 17 marzo, il giorno dell'omicidio di Teresa e Trifone. Lo sostiene l'avvocato Nicodemo Gentile, legale di Gianni Ragone, fratello del commilitone ucciso a Pordenone insieme compagna Teresa Costanza dentro l'auto in sosta nel parcheggio del palasport. Lo riporta il Gazzettino.
Teresa e Trifone erano "attenzionati" sin dal pomeriggio, spiega l'avvocato in una nota citando "fonti testimoniali attendibili" che riferiscono "di una Audi A3 grigia, con a bordo un uomo, in sosta a poca distanza dalla macchina di Trifone, già verso le 19,20 del 17 marzo".
Per il legale della famiglia dunque non ci sarebbero dubbi sulla premeditazione. Non solo. A Ruotolo, spiega, "andrebbe contestato anche il reato di stalking".
Trifone "non era un facinoroso - afferma l'avvocato - e non ha mai avuto screzi con alcuno fuorché con il Ruotolo che, invece, da callido mentitore, come tutti gli stalker, li ha sempre negati".