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Giovedì, 28 Marzo 2024
Delitto di Pordenone

Teresa e Trifone, la verità sui movimenti di Ruotolo nell'analisi dei pc

I dati contenuti nei computer, nei telefoni e nei tablet sequestrati al militare potrebbero svelare la verità sui suoi movimenti il giorno della morte di Trifone Ragone e di Teresa Costanza

Giosuè Ruotolo resta ancora l'unico sospettato per il delitto di Pordenone.

Gli inquirenti continuano ad indagare per scoprire la verità dietro la morte del caporal maggiore Trifone Ragone e della sua fidanzata Teresa Costanza, uccisi in un parcheggio vicino al Palasport di Pordenone.

LA VERITA' NEI PC? - Gli investigatori hanno sequestrato un altro computer nell'appartamento di Ruotolo. Anche questo sarà analizzato, insieme ad altri telefoni e ai tablet già sequestrati al militare, per tentare di ricostruire i suoi movimenti quel 17 marzo. Potrebbe essere lì la conferma della sua difesa, potrebbero essere quei dati a dimostrare che non può essere stato lui a premere il grilletto perché mentre Trifone e Costanza venivano giustiziati lui stava davvero giocando ai videogiochi tra le 19.40 e le 19.50 di quel giorno di marzo.

DELITTO DI PORDENONE: LA PISTA DELL'INVIDIA

CHIARIMENTI - Ma quello che gli esperti troveranno i quei dispositivi potrebbe anche inchiodarlo, come scrive Il Gazzettino, che ricorda come il Reparto telematico del Ros abbia eseguito "ulteriori copie forensi sugli ultimi supporti informatici sequestrati", mentre "l'attività di analisi sarà delegata separatamente". Intanto, "c’è chi parla di Ruotolo come un esperto di informatica in grado di modificare i dati contenuti nelle memorie dei computer", scrive il quotidiano del nord-est, "ma il suo consulente tecnico, Giuseppe Dezzani, lo esclude". "So che è un referente informatico in caserma, non un tecnico che si occupa di reinstallazione e riparazione", ha detto. 

CHI È GIOSUÈ RUOTOLO

LE RISPOSTE DI RUOTOLO - Martedì Giosuè Ruotolo sarà risentito dagli inquirenti e dovrà dare spiegazioni. Manca ancora il movente del delitto, ma sono tante le questioni che il militare dovrà chiarire: un alibi poco convincente, la sua macchina - un Audi A3 grigia - ripresa da due telecamere, che come ricorda Il Gazzettino "ha impiegato troppo tempo per percorrere via Interna fino a via Colombo", dove abitava Trifone, fino ai suoi rapporti con Ragone e la sua fidanzata Teresa Costanza.  

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