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Venerdì, 29 Marzo 2024
Indagini

Teresa e Trifone, Ruotolo è colpevole o innocente? I punti chiave delle indagini

Messo sotto torchio dagli inquirenti Giosuè Ruotolo ha cambiato versione: quella sera non era a casa ma vicino al Palasport per fare jogging. Sul suo alibi però pesano alcune contraddizioni

Chi ha ucciso Teresa Costanza e Trifone Ragone? L'unico indagato, Giosuè Ruotolo, è stato messo sotto torchio per otto ore dagli inquirenti: l’interrogatorio si è concluso senza alcuna ammissione di responsabilità, segnando però una svolta per quanto riguardo l’alibi.

Ruotolo ha infatti ammesso - cambiando versione - di essere stato al Palazzetto dello Sport nello spazio temporale dell’omicidio. Poi, non trovando parcheggio, si è diretto verso il parco San Leonardo (dove è stato trovato il caricatore della pistola che ha usato il killer). A fare cosa?  Lui dice di aver voluto fare una corsetta, ma di aver desistito quasi subito per via del freddo pungente. 

GLI ELEMENTI A FAVORE DI RUOTOLO - In questo modo verrebbero spiegate le immagini della videosorveglianza che immortalano l'Audi A3 del militare prima nell'area del Palasport e poi nelle adiacenze del parco.

Ruotolo ha inoltre affermato con forza di non avere alcun motivo di risentimento verso la coppia che anzi non frequentava più da quando, nel maggio 2014, si era trasferito a vivere con la fidanzata in un'altra zona della città. Su questo punto le indagini dei Carabinieri avrebbero portato alle medesime risultanze.

LE CONTRADDIZIONI DELL’INDAGATO - L'indagato dunque nega tutto, ma nel primo interrogatorio aveva fornito un'altra versione: lo scorso 17 marzo non era al Palasport, ma a casa sua a giocare con la playstation e a chattare con la sua fidanzata. Un'affermazione - è stato ipotizzato - pronunciata forse nel timore che questo particolare avrebbe potuto compromettere il suo ingresso nella Guardia di Finanza.  

QUEL BUCO DI SETTE MINUTI - Le immagini delle telecamere nella zona del delitto, hanno ripreso per ben due volte l'auto di Ruotolo, proprio nell'ora in cui la coppia è stata uccisa. Tra un passaggio e l’altro c’è un buco di sette minuti: gli inquirenti dovranno ora stabilire se si tratta di un lasso di tempo compatibile con il nuovo alibi fornito da Ruotolo oltre che, ovviamente, con le modalità dell'omicidio.

"INDAGARE NELLA CERCHIA DI AMICI" - Chi ha le idee chiare è invece Nicodemo Gentile, uno dei legali della famiglia Ragone: "L'indagine ci dice che il killer non veniva da lontano, ma è probabile che fosse nella cerchia degli amici forse addirittura degli ex conviventi", ha affermato l’avvocato. "Probabilmente si tratta di qualcuno nel giro molto stretto delle sue amicizie. Non bisogna pensare che dietro un grande crimine ci sia sempre un grande movente".

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