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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Italia

Terremoto, una diga sotto osservazione e scuole chiuse: la paura che ferma l'Italia

La gente ha paura, il comunicato stampa della Commissione grandi rischi ha allarmato tutti e a poco serve il passo indietro del presidente Sergio Bertolucci: "Usare la parola Vajont è stato un errore ma la diga di Campotosto, costruita su una faglia attiva, è sottoposta ad un particolare monitoraggio"

"Usare la parola Vajont è stato un errore ma la diga di Campotosto è sottoposta ad un particolare monitoraggio". Lo ha detto Sergio Bertolucci, presidente della Commissione Grandi Rischi, cercando di chiarire dopo le polemiche scatenate dopo quanto dichiarato aopena 24 ore fa al Tg3 quando lo stesso Bertolucci aveva terrorizzato gli abitanti della zona di Campotosto dove è presente il secondo bacino artificiale più grande d'Europa, con tre dighe. Proprio una di questi tre sbarramenti artificiali è costruito su una faglia che si è parzialmente riattivata con  la sequenza sismica denominata "Terremoto del Centro Italia" in atto dal 24 agosto scorso e capace di produrre ben 49mila scosse.

La Commissione Grandi Rischi aveva aveva sottolineato la possibilità di possibili nuovi eventi ancora più intensi nelle zone vicine, fino ad una magnitudo 6-7. "Il mio errore? E' stato usare la parola Vajont". spiega Sergio Bertolucci,in una intervista a SkyTg24: "I terremoti e fenomeni di questo tipo - prosegue Bertolucci -non possono essere determinati con una certezza matematica. "Se fosse possibile deterninare un terremoto non saremmo qui a parlarne. La nostra posizione come consulenti scientifici è molto delicata perchè bisogna sviluppare in questo paese una corretta modalità di comunicazione".

Quali saranno i provvedimenti che potranno essere presi nella riunione convocata oggi al ministero delle Infrastrutture?
"Le misure sono continuare monitoraggio che c'è su questa diga (Campotosto, ndr) e di estenderlo ad altre. Penso che tutte le misure prudenziali che sono già iniziate da tempo, come la graduale riduzione del bacino".

Perchè la diga di Campotosto fa paura

La diga di Campotosto è un impianto importante e già in seguito il terremoto del 2009 è stata oggetto di valutazioni. Secondo la procedura dopo ogni sisma vengono effettuati controlli all'impianto. L"'allarme generato da alcune dichiarazioni del presidente della Commissione Grandi Rischi ci ricorda che il problema esiste e che si deve continuare a tenere sotto osservazione questa criticita'". Lo ha spiegato la responsabile dell'Unità di Emergenza della Protezione Civile, Immacolata Postiglione, in un punto stampa tenuto alla Di.Coma.C. di Rieti che torna anche sul rischio Vajont

"In linea teorica, se si dovesse svuotare velocemente comporta effetti importanti - ha aggiunto la Postiglione - ma questo è uno scenario di riferimento e , come ha detto la Commissione, non si tratta di un allarme immediato. Enel ha inteso procedere con un ulteriore svuotamento dell'invaso nell'ambito di questo contesto emergenziale".

Il panico: scuole chiuse sine die

La gente ha paura, il comunicato stampa della Commissione grandi rischi ha allarmato tutti. Nel comune di Leonessa, in provincia di Rieti, il sindaco, Paolo Trancassini, ha varato un’ordinanza per “tenere chiuse le scuole sine die dopo aver letto quanto dice la Commissione Grandi Rischi”.

Intanto  anche l’Enel – che gestisce l’infrastruttura abruzzese – sottolinea che “non si rileva alcun danno alla diga di Campotosto” rilevando che “alla luce della difficile situazione idrogeologica di questi giorni si è comunque deciso, come misura cautelare, estrema, di procedere ad una ulteriore progressiva riduzione del bacino”. 

Pericoloso svuotare velocemente la diga. Intervistato da Repubblica, Alberto Pizzi, professore di geologia all'Università di Chieti e Pescara, che non svuoterebbe però adesso il lago di Campotosto, "perché avrei paura di rompere l'equilibrio della faglia in tensione e di scatenare io un terremoto. Però andrà fatto il prima possibile, appena ci saranno le condizioni. Di certo opterei per uno svuotamento cauto: lento e graduale". Parlando dei timori dopo le parole del presidente della Commissione Grandi Rischi, il professore osserva che "la prima cosa a cui ho pensato è che ci sia stato un 'effetto l'Aquila': cioè che dopo il processo si tenda a evitare qualsiasi dichiarazione apparentemente 'rassicurante' e a seguire un profilo di maggior cautela". 

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