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Giovedì, 28 Marzo 2024
Terremoto / Modena

Trema la terra in Emilia: 7 morti, decine i feriti

La prima scossa all'alba di domenica, poi 'sciame sismico'. Alle 15.20 altro terremoto: crolla la Torre dei modenesi a Finale Emilia.

Sono le 4.04 quando in Emilia la terra inizia a tremare. Una scossa di 6 gradi Richter sveglia la gente nei propri letti. Nelle strade è subito il panico. E così sarà per tutta la giornata di domenica, nel lungo susseguirsi di scosse più o meno violente. La più drammatica, dopo quella che all'alba ha ricoperto di macerie interi paesi, di 5.1 gradi Richter alle 15.20.

In quel momento il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, sta incontrando la stampa a Finale Emilia. Un boato. La paura. E la Torre dell'Orologio crolla al suolo. Sotto le macerie, un pompiere rimane ferito. Alla fine i morti sono 7. I feriti, decine

Il racconto - Il sindaco di Finale Emilia, nel modenese, ha iniziato a piangere all'alba e fino a sera, con gli occhi gonfi e rossi, ha provato a trovare un alloggio a quattromila persone rimaste fuori casa. Il responsabile della Protezione civile di un piccolo comune in provincia di Ferrara ha dato ordini a forza di adrenalina e di rabbia perché "scavare, togliere le lamiere e trovare dei morti è diverso che decidere a tavolino cosa fare". I parroci guardano disperati le chiese ridotte in mucchi di pietre. E chi non ha posto nelle tendopoli allestite sotto la pioggia, si attrezza con gazebo e con le auto. Ognuno lo guarda a modo suo questo terremoto che alle 4.04 ha fermato l'Emilia-Romagna, inaspettato, avvenuto in un'area considerata a media-bassa pericolosità sismica.

Il bilancio - Il bilancio è drammatico, anche se vista l'intensità (sei grandi di magnitudo) sarebbe potuta andare anche peggio: sette morti, centinaia di feriti, tremila gli sfollati.

Se fosse avvenuto durante la settimana il numero delle vittime sarebbe di gran lunga maggiore, viste le decine di piccole imprese che da domani lasceranno a casa i propri operai non avendo letteralmente più i muri, gli attrezzi e gli strumenti. La campagna di Bologna, Modena, Ferrara è la più colpita. Coldiretti calcola danni ingenti agli allevamenti e alla produzione di Parmigiano e di Grana Padano. Al momento incalcolabili sono i danni al patrimonio artistico. Cinque persone sono morte sotto le macerie e una sesta, nel bolognese, è morta per malore causato dall'ansia delle scosse notturne.

Le vittime - La prima vittima è un marocchino di 29 anni, Tarik Naouch. E' rimasto schiacciato dal crollo del tetto dell'azienda Ursa di Ponte Rondoni di Bodeno, nel ferrarese. Due operai Nicola Cavicchi, 35 anni, e Leonardo Ansaloni, 51 anni sono deceduti mentre lavoravano nel reparto monocoltura della Sant'Agostino ceramiche. Un altro operaio, Gerardo Cesaro, 59 anni, è morto sempre a Sant'Agostino per il crollo di un capannone  della Tecopress di Dosso. Un'anziana signora, Nerina Balboni di 103 anni, è morta colpita alla testa da un calcinaccio nella sua casa di Sant'Agostino. In provincia di Bologna, è invece morta una cittadina tedesca, Gabi Ehsemann, 37 anni, è morta per un malore causato dalla paura del terremoto, mentre Anna Abeti, 86 anni è deceduta a causa di un ictus che l'ha colpita dopo il sisma.

Le reazioni - 

Il capo della protezione Civile, Franco Gabrielli, ha assicurato che la priorità sarà quella di sistemare al più presto le persone sfollate. Mentre il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, ha già chiesto lo stato di emergenza nazionale di cui si discuterà nel Consiglio dei ministri di martedì. Lunedì le scuole saranno chiuse per le verifiche dei tecnici. I danni alle chiese e alle strutture pubbliche sono al momento incalcolabili. A Finale Emilia è crollato mezzo castello e il duomo non esiste quasi più. Gli orologi dei campanili si sono fermati alle 4.04.

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