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Martedì, 16 Aprile 2024
Terremoto

Terremoto, Grillo rompe la tregua: "Dal governo solo pannicelli caldi"

Il leader M5S: "Parlano di dopo terremoto, per non usare la parola ricostruzione". E sui fondi per l'emergenza: "Ai tempi del Friuli il Paese spese l'equivalente di 18 miliardi, oggi si stanziano miseri 50 milioni per una minestra e una tenda"

"Nel momento del panico, delle macerie, si parla di pannicelli caldi come le 'agevolazioni fiscali' (ovvero, miseri abbuoni sulle tasse per gente che ha perso tutto), o di 'sospensione dei mutui' (che verranno richiesti senza pietà dopo qualche mese o anno, su case ormai ridotte in polvere). E poi si è coniata la magica locuzione 'dopo-terremoto', astutamente messa lì - fateci caso - a sostituire la parola 'ricostruzione' che fa venire i sudori freddi a qualsiasi governo".

Questo quanto si legge su un post pubblicato dal sito di Beppe Grillo e firmato Movimento 5 stelle. "Siamo ancora tutti sconvolti per la tragedia del terremoto che ha colpito Amatrice, e il Paese intero è costretto a chiedersi ancora una volta: si poteva prevenire questo disastro? Si poteva fare qualcosa 'prima', in modo che danni e vittime fossero in numero almeno più contenuto se non irrisorio?" scrivono i grillini sul blog di Grillo.

"Sono domande che da anni ci poniamo, quando il terremoto colpisce puntualmente il nostro territorio destinato dalla geologia ai flagelli sismici. Domande alle quali non c'è mai una risposta sensata, condannati come siamo a un loop di stupore/disgrazia/stupore che somiglia sempre più ad un brutto incubo", si legge ancora.

Terremoto, le chiese di Amatrice danneggiate

"Non siamo più ai tempi del Friuli, nel 1976, quando il Paese spese l'equivalente di 18 miliardi per ricostruire case e paesi degli indomiti friulani: oggi si stanziano miseri 50 milioni per una minestra e una tenda, e per il resto si fa capire che è meglio che ci pensiamo da soli, dato che lo Stato non esiste più - concludono i cinquestelle - o meglio: esiste solo per andare a pietire due soldi di sforamento in Europa, sforamento che ci viene prontamente negato perchè le aree colpite non sono industrializzate, non fanno Pil, insomma i borghi del 300 non valgono nulla agli occhi dei burocrati europei".
 

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