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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca L'Aquila

L'Aquila, perché l'Ue chiede la restituzione delle tasse sospese dopo il terremoto del 2009

La Commissione ha considerato i fondi legati alla sospensione aiuti di Stato. Le imprese coinvolte sono circa 350 e ora si annunciano proteste

A pochi giorni dal nono anniversario del terremoto de L'Aquila scoppia la protesta contro le 350 cartelle esattoriali giunte ad altrettanti imprenditori locali che impongono la restituzione entro 30 giorni delle tasse sospese dopo il sisma a imprese e professionisti che operano nel cratere. La Commissione europea ha infatti bocciato la sospensione e aperto una procedura d'infrazione per "aiuti di Stato", come ricostruisce TgCom

In tanti, dalle istituzioni alle associazioni di categoria, dai sindacati agli imprenditori, hanno protestato non appena sono arrivate le prime cartelle, subito prima di Pasqua, e si dichiarano pronti ad azioni "clamorose" per far sentire la propria voce. Il timore è che questa misura possa mettere in ginocchio il territorio colpito dal sisma del 6 aprile 2009.

6 aprile 2009: il crollo de L'Aquila

Le cartelle sono state inviate dal commissario nominato dalla presidenza del Consiglio, Margherita Mario Calabrò, incaricato per il recupero delle somme nei confronti di imprese, pubbliche e private, e professionisti dopo che la Commissione europea aveva dichiarato quei fondi legati alla sospensione come aiuti di Stato. Il 18 aprile è fissata intanto l'udienza a L'Aquila del ricorso al Tar presentato da imprese e partite Iva proprio contro la nomina del commissario, mentre il vicepresidente della Giunta regionale d'Abruzzo, Giovanni Lolli, ha convocato un summit con i soggetti interessati per "definire le urgenti azioni di mobilitazione istituzionale, giuridica e politica necessarie a contrastare le attività già avviate dal Commissario straordinario (incaricato del recupero degli aiuti di Stato dichiarati illegali con la decisione della Commissione europea C(2015) 5549 final del 14 agosto 2015", scrive TgCom

Il neo deputato del Pd Stefania Pezzopane ha invocato l'intervento dell'attuale governo, di quello che si formerà, nonché del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, e poi ha invitato alla protesta.

“L’ho fatto già una volta, beccandomi anche una denuncia, e sono pronta a tornare sull’autostrada con sindaci del cratere, cittadini e categorie del settore per bloccare questa assurda ingiustizia (...) Sono convinta che debba pagare chi non ha fatto il proprio dovere, politici e burocrati che in questi anni hanno sbagliato, non le aziende che hanno solo goduto di una legge dello Stato. Si rischia di subire una gravissima ingiustizia. E sono pronta ad organizzare, anche assieme agli altri parlamentari eletti nel territorio, un evento a Roma per far capire le nostre ragioni. Il vicepresidente Lolli ed il Sindaco hanno inviato la diffida, ma la commissaria sembra andare avanti, dettando tassativamente con una circolare insidiosa e pericolosissima i 30 giorni entro cui fornire la documentazione.

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