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Venerdì, 29 Marzo 2024
TERREMOTO / Cosenza

Il Pollino trema ancora: si montano le tende per la notte

Non accenna a placarsi lo sciame sismico tra Calabria e Basilicata. La gente non se la sente di ritornare nelle proprie case: Protezione civile al lavoro per allestire una tendopoli. Intanto 37 senatori chiedono lo stato di calamità naturale

Dopo la scossa del quinto grado di venerdì scorso, la terra continua a tremare sul Pollino. Nella notte tra lunedì e martedì l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato cinque scosse, la più forte delle quali di magnitudo 2.6. Poco distante, altri due terremoti sono stati registrati anche in Sila, alle 3.36 ed alle 3.41, entrambi di magnitudo 2.1.

Sul Pollino, interessato da due anni da uno sciame sismico, le scosse sono state registrate alle ore 0.24 (magnitudo 2.4), alle 1.12 (2.2), alle 3.24 (2.5), alle 5.12 (2.6), ed alle 5.55 (2).

In Sila, le due scosse sono avvenute nella zona di Altilia Aprigliano, Belsito, Spezzano Piccolo, Rogliano, Pedace, Mangone, Casole Bruzio, Dipignano, Malito, Parenti e Piane Crati.

Intanto la Protezione civile continua a lavorare a Mormanno, il paese più colpito dal terremoto: in vista delle prossime notti di freddo, si montano le tende.

Precauzione, ovviamente, ma anche tanta paura: la popolazione, infatti, non si azzadra a rientrare a casa e in questi giorni, nonostante le temperature piuttosto rigide, ha preferito dormire in macchina.

GUARDA IL VIDEO DA MORMANNO: PROTEZIONE CIVILE AL LAVORO

Intanto trentasette senatori, primo firmatario Antonio Gentile (Pdl, con i calabresi Franco Bevilacqua, Vincenzo Speziali, Giuseppe Valentino e Giovanbattista Caligiuri), hanno chiesto al Governo, in una mozione urgente, di dichiarare "lo stato di calamità naturale per le aree della Provincia di Cosenza, colpite dal recente terremoto".

I senatori chiedono di "intervenire con tempestività per venire incontro alle necessità di una popolazione che si sente abbandonata dalle istituzioni e che vive con terrore la quotidianità, prevedendo supporto psicologico ed economico, ed ispezionando le lesioni già procurate dal sisma".

Per i senatori "è indispensabile che sin da questa settimana il governo Monti dichiari lo stato di calamità con tutti i procedimenti conseguenziali annessi, per dare una svolta alla politica di supporto verso le popolazioni vittime del terremoto che, in un solo anno, hanno dovuto sopportare oltre 400 scosse".

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