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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Savona

L'incubo terrorismo in Italia, due arresti: sul telefonino immagini di combattenti Isis

La Polizia ha arrestato a Savona due marocchini perché ritenuti collegati alla rete jihadista. L'indagine partita da un messaggio su Whatsapp: sul profilo la foto con un mitra

Due stranieri arrestati, un terzo denunciato: è l'esito di una operazione della Polizia di Stato partita dopo la segnalazione di una sospetta finalità terroristica dietro alcuni messaggi che i tre si sarebbero scambiati. Gli indagati, tre cittadini marocchini di età compresa tra i 27 e i 44 anni erano residenti nella provincia di Savona da anni, e avevano precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni personali e falso. 

LA SEGNALAZIONE SU WHATSAPP. Gli investigatori dell distrettuale antiterrorismo di Genova si sono mossi in seguito alla segnalazione di una giovane savonese al commissariato di polizia online della polizia postale e delle comunicazioni, dopo aver ricevuto un messaggio whatsapp da un contatto non presente nella sua rubrica e originante da un numero del Marocco. Ad indurre la venticinquenne a rivolgersi alla polizia postale era l'immagine riprodotta nel profilo whatsapp dove faceva bella mostra una giovane ragazza con un mitra in mano e in posizione di tiro.

LA RETE NELLA STRUTTURA PER PROFUGHI. La segnalazione veniva subito inviata agli investigatori della polizia postale e delle comunicazioni di Imperia che, anche con l'aiuto della ragazza, ricostruivano che circa tre mesi prima, transitando nei pressi di una struttura data in cessione a profughi provenienti dall'Africa, aveva prestato il proprio cellulare ad uno dei marocchini residenti, che a suo dire aveva la necessità di contattare dei conoscenti nel Paese d'origine. Le successive indagini della polpost ligure, coordinata dal servizio polizia postale e delle comunicazioni, hanno quindi ricostruito una fitta rete di contatti dai quali è emerso il sospetto di possibile attivismo dei tre indagati nel campo del proselitismo all'autoproclamato Stato Islamico.

Importanti l'uso delle intercettazioni telefoniche internazionali e telematiche, nonchè del costante monitoraggio delle navigazioni in rete, e in particolare sui social network: gli indagati creavano profili Facebook utilizzando numeri di cellulari intestati ad altre persone

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