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Martedì, 16 Aprile 2024
TERRORISMO

Terrorismo, il sondaggio: "Italiani contrari alla chiusura delle moschee"

Secondo un sondaggio Agorà-Ixè solo il 32% degli intervistati è favorevole alla proposta di Maroni. In Tunisia scontri tra fedeli e forze dell'ordine dopo la decisione del governo di chiudere 80 luoghi di culto

I due terzi degli italiani si dicono contrari alla chiusura delle moschee come misura per combattere il terrorismo.

E' un sondaggio davvero sorprendente quello realizzato dall'Istituto demoscopico Ixè, in esclusiva per Agorà Estate (Raitre): solo il 32% del campione intervistato è favorevole alla chiusura dei centri di culto islamici, mentre il restante 66% ha espresso parere negativo. 

Almeno su questo punto gli italiani non sembrano dunque attratti dalle sirene della Lega. Ad auspicare la chiusura delle moschee era stato, 48 ore dopo l’attentato in Tunisia - il governatore della Lombardia Roberto Maroni: "L'allarme terrorismo? Se la Tunisia ha chiuso alcune moschee significa che è una strada che dobbiamo considerare e anche seguire, per cui mi auguro che il ministero dell’Interno e il governo non si facciano prendere da ideologismi di nessun tipo, mettendo in primo piano la sicurezza dei cittadini e arrivando, se necessario, a chiudere delle moschee".  

LA PROPOSTA: "RADDOPPIARE IL NUMERO DELLE MOSCHEE"

Ma nelle ultime ore il governatore ha fatto parziale dietrofront: "Non ho mai detto che si debbano chiudere tutte le moschee, ma che si debba seguire l’esempio della Tunisia dove il Governo ha chiuso numerosi luoghi di culto perché li ha collegati al terrorismo", ha precisato  Maroni. "Penso che anche in Italia vadano fatte delle verifiche su possibili collegamenti fra i centri islamici, visti i precedenti in particolare quelli lombardi, e il terrorismo".

TUNISIA, DOPO LA STRAGE CHIUSE 80 MOSCHEE

La scelta di chiudere 80 luoghi di culto è stata presa dal governo tunisino poche ore dopo la strage di Sousse.  Il primo ministro Habib Essid ha parlato, senza giri di parole, di un collegamento tra queste moschee e gli attentati terroristici costati la vita a 39 persone. "Continuano a diffondere la loro propaganda e il loro veleno per promuovere il terrorismo", ha affermato Essid.

SCONTRI A SOUSSE - La decisione è stata poi ribadita questa mattina il ministero degli Affari religiosi tunisino. Ma nel Paese non sono mancati le manifestazioni di protesta, culminate nella tarda serata di ieri in sanguinosi scontri a Kalaa Kebira (Sousse). I fedeli della moschea, secondo i media locali, hanno iniziato a lanciare pietre contro la polizia che ha risposto con i gas lacrimogeni per disperdere la folla. 

STRAGE DI SOUSSE: GUARDA IL VIDEO

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