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Venerdì, 29 Marzo 2024
Omicidio Yara

"Incontrai Bossetti, fece il cascamorto e mi chiese della mia sorellina"

Una testimone, già ascoltata dagli inquirenti, racconta al Corriere il suo incontro con Bossetti: "Mi ha venduto uno specchio. Mi è sembrato il classico cascamorto, ma mi chiese se mia sorella minore era bella"

ROMA - Non un indizio di colpevolezza, certo. Nè tanto meno una prova. Ma forse la dimostrazione che non è l'uomo casa e chiesa che ha sempre voluto far credere di essere. L'ultima persona a entrare nell'inchiesta sull'omicidio di Yara Gambirasio, che per ora ha portato all'arresto di Massimo Giuseppe Bossetti, è una donna che ha incontrato per caso il muratore di Mapello esattamente un mese prima del fermo. 

Quando la sera del 16 giugno ha visto al telegiornale le immagini del presunto assassino di Yara Gambirasio, ha avuto un colpo. Quell’uomo lei lo aveva incontrato esattamente un mese prima. Così ha raccontato agli inquirenti quell'incontro e quelle strane domande su "una segretaria che mi segua ovunque" e su "mia sorella minore".

Lei, racconta il "Corriere della Sera" che è riuscito a intervistare la signora, è una donna di quaranta anni ed è entrata nelle indagini da quando è stata sentita quindici giorni fa dalla procura di Bergamo in veste di testimone. Bossetti, per caso, è una delle prime persone che la donna incontra in provincia di Bergamo. All’inizio dell’estate lei si trasferisce da Merate  e si mette alla ricerca di uno specchio per la nuova casa. Trova l’oggetto su un sito di e-commerce, prezzo 60 euro, e chiama l’offerente via whatsapp. 

L’interlocutore è Bossetti. Bossetti le spiega che l’indomani sarebbe stato a Mantova per lavoro e che sarebbe rientrato a Mapello solo nel tardo pomeriggio. "Ci vediamo al cimitero di Chignolo alle 18.30", le propone lui. "Mi sono rifiutata. Ma com’è che una persona che non conosci ti chiede di incontrarsi di sera in un posto del genere? Gli ho detto: “ci si vede davanti alla Flag'" racconta la donna al Corriere. Bossetti si presenta in perfetto orario "guidando il furgone e vestito con un paio di jeans e una camicia a quadri". Ha con sé lo specchio. "Mi piaceva e abbiamo concluso per trentacinque euro".

Ma la cosa più importante è quello che accade nel corso dell’incontro. "Ad un certo punto - racconta la donna - mi chiede: ma tu lavori? Io avrei giusto bisogno di un’impiegata che mi segua ovunque. A me ha impressionato questa cosa: cosa significa ovunque?". Bossetti, però, non demorde. "Mi chiede: ma una sorella non ce l’hai? Sì, più piccola di me. E lui di rimando: ma è bella come te? Ho tagliato corto: è mia sorella". 

A tirare le conclusioni è la stessa donna: "Mi è sembrato il classico cascamorto, ma tutto sommato una persona normale. Non mi sono scandalizzata più di tanto, sono una bella donna e a certe cose sono abituata. Non l’ho più sentito e l’ho rivisto un mese dopo in tivù. Non ci ho dormito per dieci giorni - conclude - Lo specchio quello c’è ancora, ma con una cornice nuova. Me l’aveva spacciata per legno invece, era di plastica". 

Omicidio e misteri: il giallo di Yara Gambirasio

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