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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'appello delle famiglie / Verona

Micky e Tommy, i due bimbi morti nel crollo della ghiacciaia: "Riaprite il caso"

Secondo il pm la morte dei due bambini è una tragedia senza colpevoli, un incidente che non poteva essere previsto. I genitori di Tommaso e Michele: "Chiediamo che le indagini vengano riaperte. Non vogliamo che il dramma dei nostri figli finisca nel dimenticatoio, lotteremo per loro"

La tragica morte di Michele Mazzucato e Tommaso Saggioro, i due bambini deceduti nel Veronese il 3 luglio del 2021 dopo il crollo del tetto di una vecchia ghiacciaia, per la Procura è un dramma senza colpevoli, impossibile da prevedere e quindi da evitare. Augusto Ceradini, proprietario del terreno e unico indagato, verrà prosciolto, ma i genitori dei due piccoli si oppongono alla richiesta di archiviazione dell'inchiesta e chiedono la riapertura delle indagini. Secondo Mattia Mazzucato e Andrea Saggioro, i papà di Micky e Tommy, "la morte di due bambini non può restare impunita"

La vicenda risale al 3 luglio del 2021. Michele e Tommaso, avevano entrambi 7 anni, erano cresciuti insieme e legati da una profonda amicizia. Quel giorno le due famiglie decisero di fare una gita in montagna a Lessina, in provincia di Verona. Micky e Tommy, insieme ad altri due bambini, iniziarono a giocare nei pressi di una antica ghiacciaia in disuso, mentre i genitori li tenevano d'occhio a distanza. Il crollo della struttura, ormai fatiscente, travolse i quattro bambini che avevano deciso di arrampicarsi sul tetto: i bimbi cadono da un'altezza di circa 3 metri e vengono colpito da grossi pezzi di marmo. Un incidente fatale per Michele e Tommaso, rimasti schiacciati sotto i detriti.

 Augusto Ceradini è stato l'unico a finire sul registro degli indagati con l'accusa di duplice omicidio colposo e per le lesioni riportate dagli altri due bambini.A distanza di due anni dal fatto, per il pm Paolo Sachar, titolare delle indagini, il comproprietario del terreno "non poteva in alcun modo prevedere l'evento-crollo e dunque non poteva adottare misure di prevenzione". Secondo la procura, "non è possibile muovere alcun rimprovero all'indagato". Ora si attende la decisione del gip, che dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta di archiviazione.

I genitori dei due piccoli hanno espresso la loro amarezza in merito alla conclusione espressa dal pm: "Arriva l'immagine di un caso che è stato lasciato andare - hanno detto i due papà - per poi sparire nel dimenticatoio. Dopo due anni, la morte di due bambini, che avevano la vita davanti, venga ridotta a un 'non era prevedibile'. Chiediamo al gip che il caso venga riaperto perché la giustizia non può chiudere tutto in un cassetto. Non vogliamo che il dramma dei nostri figli finisca nel dimenticatoio, lotteremo per loro. Fino in fondo".

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