Trans non può operarsi: Tribunale riconosce il cambio di sesso sui documenti

Aveva sempre desiderato di diventare donna, ma i suoi problemi di sovrappeso gli hanno sempre impedito di sottoporsi all’operazione chirurgica necessaria per cambiare sesso. Adesso dal Tribunale di Pavia è arrivato il via libera per procedere al cambio di genere: concedendo di fatto a un trans di 29 anni ottenere nuovi documenti (come carta di identità, passaporto, patente ecc) con l’indicazione anagrafica del nome femminile da lui scelto.

“La rettificazione dell’attribuzione del sesso – scrivono i giudici della seconda sezione civile del Tribunale di Pavia nella sentenza – può avvenire anche in assenza di intervento medico-chirurgico, quando la persona interessata abbia già provveduto ad adeguare, con apposite cure ormonali, il fenotipo al ‘sesso mentale’ ed abbia così raggiunto stabilità e benessere psico-fisici”. 

E’ proprio il caso del trans che all’ospedale Niguarda di Milano aveva seguito un lungo percorso di transizione sessuale basato soprattutto sulla somministrazione di ormoni femminili. Concluso il trattamento, ottenne dal tribunale l’autorizzazione all’intervento chirurgico per il cambio di sesso.

Ma proprio alla luce della sua situazione di sovrappeso certificata da documentazione medica, evidenziano i giudici pavesi nel provvedimento, “l’intervento demolitorio-ricostruttivo degli organi sessuali primari potrebbe configurarsi ‘rischiosa’ oltre che non necessaria e opportuna”. E’ stato dunque sufficiente, sottolinea ancora il Tribunale pavese, “l’intrapreso e articolato percorso psicologico e la connessa terapia ormonale farmacologica” per portare il trans “alla consapevole, profonda e irreversibile scelta di genere, determinando piena identificazione dell’istante nel sesso opposto, cioè quello femminile”.