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Venerdì, 29 Marzo 2024
LAVORO

A 46 anni molla tutto e si trasferisce alle Baleari con la famiglia: "Qui vivo il presente"

Circa un anno fa Livia ha preso l'automobile, ha caricato tutta la sua vita nel bagagliaio e se n'è andata a Palma di Maiorca

Mollare tutto e andarsene dall'Italia a 20 anni è più facile che dopo i 40 anni, quando si ha già una famiglia, dei figli inseriti a scuola e, soprattutto, un po' meno appeal dal punto di vista lavorativo.

Proprio per questo è interessante capire cosa scatta nella testa di chi sceglie di andarsene. Livia, 46 anni, cesenate, chimica industriale, circa un anno fa ha preso l'automobile ha caricato tutta la sua vita nel bagagliaio e se n'è andata a Palma di Maiorca (400mila abitanti, capolouogo delle isole Baleari) insieme al suo compagno, ai suoi due figli di 11 e 13 anni e al cane. 

E' vero la Spagna è bella, le isole Baleari sono turistiche e ultimamente molti pensionati o coppie di giovani da tutta Europa scelgono quei luoghi sia per il clima che per un regime burocratico più snello, ma non è così facile decidere di cambiare vita completamente da un momento all'altro e, soprattutto, chiedere ad altre persone di condividere la scelta.

Livia, però, il cambiamento ce l'ha nel sangue e viaggiare, spostarsi, per lei, è come respirare. Senza novità, le manca l'aria. Le premesse c'erano già fin da ragazza. Dopo la laurea, ha insegnato chimica a scuola, poi si è stancata e ha iniziato a lavorare in una piadineria, poi in un laboratorio chimico ha ritrovato il lavoro per cui aveva studiato, ma anche in questo caso, nonostante le piacesse moltissimo, continuava a sentire che aveva bisogno di aria.

Allora con una sua amica ha colto l'occasione di gestire un bagno al mare, a Valverde. Inquieta? Forse. Sicuramente molto curiosa e, soprattutto, ottimista. Livia, nonostante non abbia mai avuto le spalle "coperte" dai genitori, ha sempre avuto un approccio con la vita molto semplice, diretto.

"Anche nei primi mesi in cui ci siamo trasferiti, i mesi più difficili per mia figlia che non voleva inserirsi, io e il mio compagno ci siamo sempre detti che se non ci fossimo trovati tutti bene non sarebbe stato un dramma, saremmo tornati a casa. Penso che sia importante vivere il presente, imparare a essere più leggeri - spiega Livia -. E' vero che adesso che anche mia figlia ha iniziato ad avere le sue amiche a Palma di Maiorca mi sento sicuramente più tranquilla, ma anche nei primi mesi abbiamo cercato di non drammatizzare mai. E questo è quello che cerco di insegnare ai miei figli". 

I primi tempi in cui Livia e la famiglia si è trasferita non sono stati semplicissimi, perché a Palma, come del resto in tutto il mondo, per avere un lavoro è necessario avere una casa e la casa non la puoi trovare finchè non sei sul posto.

"Ci siamo trasferiti in Spagna con la sola sicurezza di avere un airbnb per 7 giorni, poi dovevamo trovare un'altra sistemazione - continua Livia -. In quei sette giorni abbiamo mandato via moltissime email e, proprio mentre stava scadendo la settimana, ci è arrivata la telefonata di una signora che si rendeva disponibile ad affittarci il suo appartamento. Così abbiamo potuto iniziare a cercare lavoro e a fare progetti anche per la scuola dei figli.  Il lavoro per fortuna non manca: io, per ora, ho trovato un impiego come barista e il mio compagno come pavimentatore di yacht.

A me piacerebbe cambiare per insegnare chimica (mi hanno detto che è possibile), a lui invece piace moltissimo stare a contatto col mare. Era proprio quello che voleva. Per quanto riguarda i figli, stanno andando a scuole multietniche nel vero senso della parola. Ci sono compagni sudamericani, tedeschi, scandinavi, italiani. E' una scuola dove si parla catalano".

Ma a nostalgia come va? Non manca l'Italia, Cesena?

 "Sì ogni tanto mancano le amiche storiche e l'affetto dei parenti - continua Livia - con le quali però ci sentiamo costantemente, manca l'affetto dei genitori, però qui siamo molto più rilassati, consapevoli di vivere una bella esperienza. Quello che succederà tra due o tre anni non lo so. Magari ci stanchiamo, i bambini vogliono tornare, io o mio marito cambiamo idea...non lo so. So che ogni cosa verrà affrontata nello stesso modo, con tranquillità, disponibilità al cambiamento, curiosità per le novità, e questo mi dà una grande sicurezza nella vita".  

Per quanto riguarda la vita, è cara come in Italia? "No, la vita è meno cara, anche se gli affitti sono aumentati molto nell'ultimo anno perché continua ad arrivare gente - racconta Livia - Costa meno mangiare, costano meno i divertimenti, costano molto meno le bollette. In Italia mi veniva l'ansia quando dovevo aprire la bolletta soprattutto del riscaldamento, là nessuna bolletta è mai altissima". Tornerete in Italia? "L'Italia è il nostro Paese, Cesena la mia città, e anche se ora quando torno mi sembra molto più piccola di quando ci abitavo, da straniera all'estero quando vedo un prodotto italiano mi riempio di orgoglio. Sono sicura, quindi, che prima o poi tornerò - conclude Livia - però non so dopo quanti altri "giri" di vento".

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