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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Lodi

Treno deragliato a Lodi, indagati cinque operai

La procura di Lodi ha aperto un'inchiesta per disastro ferroviario colposo, omicidio colposo e lesione colpose dopo l'incidente ferroviario avvenuto giovedì. Indagati il caposquadra e quattro dipendenti

Cinque operai di Rfi, il caposquadra e quattro dipendenti, impegnati nei lavori di manutenzione a uno scambio dell'Alta Velocità, sono finiti sul registro degli indagati per l'incidente ferroviario avvenuto giovedì, alle porte di Lodi, è costato la vita a Giuseppe Cicciù, 52 anni, e Mario Di Cuonzo, 59, macchinista e addetto delle Ferrovie dello Stato che viaggiavano sul Frecciarossa partito da Milano e diretto a Salerno.

Treno deragliato a Lodi: aperta un'inchiesta

La procura di Lodi ha aperto un'inchiesta per disastro ferroviario colposo, omicidio colposo e lesione colpose dopo l'incidente ferroviario. I cinque operai di Rfi che lavoravano lungo la tratta interessata dall'incidente erano all'opera "su un'anomalia segnalata dal sistema". Lo conferma uno degli inquirenti. Il caposquadra e i quattro tecnici avrebbero negato eventuali errori di manutenzione.

L'iscrizione nel registro degli indagati consente di poter procedere con accertamenti irripetibili sul convoglio. La Procura sospetta, fin dal primo momento che l'incidente avvenuto giovedì mattina alle porte di Lodi, sia legato a un errore umano successivo a una manutenzione non eseguita nel modo corretto: uno scambio sarebbe stato lasciato in posizione non giusta, una 'disattenzione' non rilevabile dal sistema centrale di Bologna perché lo scambio sarebbe rimasto 'scollegato', ossia fuori rete. Il sospetto degli inquirenti è che quella operazione manuale sia stata solo comunicata e mai effettuata.

Treno deragliato a Lodi: "Iscrizione operai è atto necessario"

Un "atto necessario" l'iscrizione nel registro degli indagati degli operai che hanno effettuato i lavori di manutenzione sullo scambio che ha dato causa al deragliamento del Frecciarossa 9595 a Livraga (Lodi) il 6 febbraio, causando la morte di due macchinisti. Lo precisa la procura di Lodi in una nota, emessa, si spiega, "in considerazione della molteplicità di informazioni apparse sulla stampa nazionale e in parte discordanti o non corrispondenti alla realtà". In particolare, spiega la procura, l'iscrizione è un "atto necessario per lo svolgimento, in forma garantita degli accertamenti tecnici irripetibili, per la cui esecuzione sono stati incaricati due consulenti dotati di grande esperienza sul campo degli incidenti ferroviari e he sono intervenuti anche in occasione delle indagini svolte in passato per analoghi disastri".

I consulenti, già nominati dalla procura, riceveranno il formale incarico lunedì 10 febbraio in modo da poter svolgere, proseguono i magistrati, "al più presto le attività irripetibili volte ad accertare la funzionalità dello scambio che ha dato luogo al deragliamento e di tutti i dispositivi ad esso collegati. Tali accertamenti verranno svolti con la massima celerità possibile, al fine di consentire il più celere sgombero dei vagoni coinvolti nell'incidente e il ripristino del tratto di linea interessato dal deragliamento".

Treno deragliato a Lodi: l'ipotesi

Gli operai intervenuti sullo scambio poco prima che il treno deragliasse - il Frecciarossa coinvolto nell'incidente è il primo che passa dopo la manutenzione - non riuscendo probabilmente a trovare una soluzione al 'guasto', avrebbero deciso "di 'bloccare' lo scambio nella posizione dritta ed escluderlo dal sistema automatico", cioè di dire: "visto che non sono sicuro del funzionamento di questo scambio lo metto sul corretto tracciato, sulla via libera dritta, fai come se non ci fosse. Io operaio lo blocco in questa posizione e tu (da Bologna) non lo puoi manovrare dal sistema remoto, non lo vedi più", ha spiegato un esperto ad AdnKronos. E come se quello scambio fosse stato 'cancellato' dai binari, rendendo dritta la strada. Ma solo in teoria: il Frecciarossa appena partito da Milano che viaggiava a 290 chilometri si è trovato improvvisamente di fronte lo scambio 'curvo' che ha deragliato la corsa della motrice. Un'ipotesi che solo gli accertamenti tecnici potranno confermare. Gli operai, sentiti subito dopo l'incidente, avrebbero negato di aver lasciato lo scambio in una posizione non corretta.

Frecciarossa deragliato 6 febbraio 2020 - Foto B&V MilanoToday

Rispetto al punto dell'impatto, l'ipotesi a cui lavora la procura è quella di uno scambio posizionato in modo errato dopo dei lavori di manutenzione appena terminati - questo ha portato il convoglio su un binario sbagliato - "le carrozze in testa hanno continuano a correre sulle pietre per 400 metri".

La motrice per un sistema di sicurezza si è staccata dal resto del treno, la seconda carrozza invece ha probabilmente incontrato un ostacolo sul cammino e si è inclinata sui binari.

Nella mattinata di ieri c'è stato un incontro a Lodi tra il procuratore Domenico Chiaro e i consulenti incaricati di eseguire i rilievi sul Frecciarossa. Al centro degli accertamenti da parte degli esperti è se il sistema di sicurezza stesse dando il "giusto tracciato". Al vaglio degli inquirenti la possibilità di eseguire accertamenti irripetibili che comporterebbe l'iscrizione di eventuali responsabili nel registro degli indagati.

Intanto, da quanto trapela dagli addetti ai lavori ci vorranno giorni, se non alcune settimane, per ripristinare la linea dell'alta velocità. Gli esperti della polizia stanno lavorando anche all'acquisizione dei dati dei sistemi di registrazione che regolano la circolazione ferroviaria e all'analisi delle scatole nere del treno. Saranno queste ultime più che le telecamere, in stazione sono presenti "ma sono di sicurezza e hanno ripreso solo qualche scintilla", fa sapere un investigatore, a restituire gli ultimi istanti del viaggio del Frecciarossa.

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