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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Prostituzione

Gigolò a 16 anni per uomini facoltosi: quattro suoi clienti finiscono a processo

A portare alla luce la vicenda è stata la madre del giovane dopo aver scoperto una chat compromettente sul cellulare del figlio. Gli imputati sono accusati di prostituzione minorile. Racconta tutto TrevisoToday

TREVISO - Aveva appena 16 anni quando ha iniziato a vendere il proprio corpo offrendo incontri di sesso a pagamento su internet. Ora, a distanza di quattro anni dai fatti, quattro dei suoi clienti sono finiti a processo per rispondere dell'accusa di prostituzione minorile. Dopo che uno aveva già chiuso i conti con la giustizia scegliendo di essere giudicato con rito abbreviato, rimediando una pena di quattro mesi di reclusione e ottenendone la sospensione condizionale, per gli altri quattro imputati si è aperto il procedimento penale di fronte ai giudici del Tribunale di Treviso.

La vittima - scrive TrevisoToday - si è invece costituita parte civile con l'avvocato Silvia Agazzi di Bergamo, depositando una richiesta danni congrua rispetto a quanto avrebbe subìto. Le difese sono tutte concordi nel poter dimostrare l'innocenza dei propri assistiti: tutti hanno sempre sostenuto di non aver mai saputo che quel ragazzo fosse minorenne, visto che con il fisico già scolpito e formato e con la barba lunga avrebbe dimostrato molti più anni di quelli che aveva in realtà.

A portare alla luce la vicenda era stata, nell'inverno del 2012, la madre del giovane. Controllando il suo telefono cellulare, aveva scoperto una lunga serie di chat in cui il figlio parlava di incontri a sfondo sessuale e di denaro con dei numeri sconosciuti. La donna aveva così deciso di denunciare tutto alla Polizia che aveva avviato le indagini risalendo all'attività extrascolastica del 16enne. Sul sito bakecaincontri.it il ragazzo infatti si pubblicizzava per incontrare indistintamente donne e uomini per momenti a luci rosse particolarmente piccanti, spacciandosi per un 23enne.

L'inchiesta della Procura di Venezia aveva col tempo portato a individuare cinque uomini che sarebbero stati, tra la primavera e l'inverno del 2012, clienti abituali del 16enne. Era stato lo stesso ragazzo a confermare di aver avuto degli incontri di sesso a pagamento con quegli uomini, specificando però di aver detto loro di avere 23 anni. Gli inquirenti, analizzati gli atti a disposizione, avevano chiuso l'indagine chiedendo l'archiviazione delle posizioni dei cinque indagati ma il gup di Venezia, giudicando fondata l'ipotesi di reato di prostituzione minorile, aveva disposto l'imputazione coatta spedendo gli atti a Treviso per processare i cinque clienti del 16enne.  

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