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Venerdì, 19 Aprile 2024
La vicenda / Treviso

"Insegna" alla figlia dodicenne come dare piacere al compagno, indagati verso l'abbreviato

Sul banco degli accusati una coppia di 40enni residenti in un comune dell'hinterland di Treviso. La vittima della violenza sessuale sarebbe stata spinta tra le braccia del suo "carnefice" dalla madre, che avrebbe anche partecipato nel corso di alcuni rapporti

Si deciderà alla prossima udienza preliminare, rinviata di qualche mese, se la madre che avrebbe "insegnato" come poteva fare a procurare piacere al nuovo compagno e l'uomo stesso accederanno all'abbreviato in questa che, prima di un caso giudiziario, appare come una storia terribile. La ragazzina (costituita parte civile con il padre e assistita dall'avvocato Enrico D'Orazio), che al tempo dei fatti aveva solo 12 anni, sarebbe stata credibile quando, nel corso dell'incidente probatorio, avrebbe raccontato le cose orribili cui sarebbe stata costretta dalla donna. E madre e compagno sono finiti per essere accusati di violenza sessuale su minore.

La vicenda si sarebbe svolta nell'estate del 2019 e sarebbe venuta alla luce un anno dopo, quando la minore, figlia di una coppia separata da qualche anno, inizia a confidarsi con un coetaneo. Nell'estate del 2020 racconta tutto alla nuova compagna del padre, che lei chiama "la mia vera mamma". Sarebbe stato "Tano", così si faceva chiamare la nuova fiamma della mamma, un uomo di origine calabrese, facoltoso e dal passato sportivo di eccellenza nel campo delle Mma, le arti marziale miste, a costringerla ad avere dei rapporti sessuali.

Belle macchine e uno stile di vita sfarzoso ammaliano la donna (difesa dall'avvocato Paolo Pastre), che inizia una relazione; da subito però lui mostra un interesse morboso per la figlia di lei. «Me la devi far conoscere, voglio vedere le foto», avrebbe detto. La mamma inizia quindi a scattare immagini "proibite" della figlia, istantanee pedopornografiche che invia al compagno, che le chiede di organizzare un incontro. La donna allora, durante un periodo di vacanza passato a casa dei nonni materni in provincia di Belluno, un giorno dice alla figlia di indossare abbigliamento intimo sexy e un vestitino succinto. L'uomo, che le avrebbe raggiunte successivamente, si sarebbe quindi spogliato davanti alla bambina che, impietrita, è costretta a subire un rapporto orale.

«Vedi come è brava la mamma, non è difficile» le avrebbe detto la donna. In una occasione l'avrebbe "consigliata" di andare con l'uomo nella sua cameretta perché così «sarete più comodi». Così una volta dentro l'uomo si sarebbe spogliato completamente, adagiandosi sulla ragazzina tentando di avere un rapporto completo senza riuscirci, perché la giovanissima è ferma sul letto terrorizzata. Secondo la denuncia, confermata nel corso dell'incidente probatorio, "Tano" avrebbe quindi bendato la ragazza, facendosi poi toccare le parti intime. Quindi sarebbe entrata la madre che lo avrebbe masturbato. «Di lei - ha detto la 14enne - ricordo il sorriso stampato sulle labbra, un ghigno che mi ha fatto ricordare Joker, il cattivo di Batman».

Nel corso del febbraio del 2022, a seguito della denuncia presentata dal padre della ragazza, il 40enne era anche finito in carcere, misura che poi era stata attenuata in arresti domiciliari.

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