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Giovedì, 25 Aprile 2024
SALUTE

Tribunale dice sì a cure Stamina: "I malati hanno diritto alla speranza"

Il Tribunale di Roma ha accettato il ricorso di una donna malata di sclerosi e ha ordinato agli Spedali Civili di Brescia di procedere con le cure Stamina. Le motivazioni: "Il diritto alla speranza non può essere soppresso"

 ROMA - "I malati hanno diritto alla speranza". Con questa motivazione il Tribunale di Roma ha ammesso il ricorso di una donna di 46 anni malati di sclerosi multipla e ha ordinato agli Spedali Civili di Brescia la somministrazione del trattamento con cellule staminali secondo il protocollo Stamina Foundation. 

Nonostante il recente no del comitato scientifico a Stamina e nonostante il decreto Balduzzi non consenta di fare richiesta agli ospedali, il Tribunale ha quindi deciso di garantire il diritto alla cura della donna che ha provato ogni terapia. 

La 46enne, infatti, è affetta da sclerosi multipla dal 1982 e si è già sottoposta a tutte le terapie convenzionali. A settembre, per questo, il medico specialista le prescrive con urgenza il trattamento con cellule staminali perché non esiste altra alternativa valida. Ora che il giudice ha dato ragione alla donna, non si ha comunque nessuna certezza sui tempi.

Ma, è una prima vittoria. "Per quanto mi riguarda - ha commentato il legale della donna, Emanuele Ruggeri - si tratta dell'ordinanza più autorevole sul territorio nazionale che di fatto ha disapplicato il decreto Balduzzi. Il ricorso non nasce da un rifiuto al trattamento da parte dell'azienda, perchè il decreto Balduzzi non consente di presentare la richiesta". 

Nell'ordinanza, continua l'avvocato, "i giudici hanno spiegato che 'il diritto alla speranza dei malati non può essere irragionevolmente limitato o soppresso'. Un passaggio molto importante - ha commentato - perchè qui non si parla di una guarigione certa ma di una speranza che si da al paziente, una chance di sopravvivenza". 

Una chance che il Tribunale non ha voluto negare. 

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