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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'inchiesta

La grande truffa del sistema delle bonifiche

"La maggior parte della superficie nazionale, insieme alle persone che la abitano, è stata svenduta al profitto, con la complicità della politica". Così recita la quarta di copertina del lavoro di Baccaro e Musella, "L'Italia dei veleni". In questo stralcio il "sistema Mascazzini"

Gianfranco Mascazzini è stato lo storico direttore generale del ministero dell’Ambiente. Per decenni sono cambiati i ministri di diverso colore politico ma lui, nel suo ufficio al ministero di Viale Cristoforo Colombo a Roma, è restato sempre al suo posto, fino alla pensione nel 2010. Chi lo ha conosciuto lo descrive come un vero e proprio archivio vivente, capace di ricordare a memoria atti, appalti, interventi svolti dal ministero su tutto il territorio nazionale. Una mente finissima quella di Mascazzini che però non lo ha tenuto lontano dalle grane e dai guai giudiziari. Il suo nome infatti è al centro di numerose inchieste. Come quella della Procura della Repubblica di Napoli, in fase dibattimentale, sullo smaltimento del percolato prodotto nelle discariche campane, sversato nei depuratori che sfociavano direttamente in mare. Inchiesta nella quale Mascazzini risulta essere un cinico deus ex machina.

«A Terzigno portateci i rifiuti più puzzolenti tanto è gente da quarto mondo»; così nelle intercettazioni telefoniche l’ex direttore del ministero. 

Secondo i magistrati della Procura della Repubblica di Napoli, durante la fase dell’emergenza rifiuti nel periodo 2008-2010, con Mascazzini saldamente alla direzione tecnica del ministero, venivano autorizzati gli smaltimenti illegali del percolato prodotto dalle discariche della provincia di Napoli. Per gli inquirenti il liquido inquinante veniva smaltito anche direttamente in mare attraverso i depuratori della ditta Hydrogest a Cuma, nel napoletano.

Benvenuti in Italia, nel "Paese dei veleni"

Ma il manager è coinvolto anche in inchieste sugli sprechi di denaro pubblico come quella della Procura della Repubblica di Udine sugli sperperi per la bonifica dell’area lagunare di Marano e Grado3. Si tratta dei lavori di bonifica della laguna dei due comuni friulani dietro cui, secondo il pm Viviana Del Tedesco, si annida un enorme sperpero di denaro pubblico. Caratterizzazioni fasulle, studi inutili, parcelle lievitate, per gli inquirenti:

(...) Il Presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Chiodi, il 24 gennaio del 2011, nomina Mascazzini, in pensione da qualche mese, commissario straordinario per la rimozione delle macerie del terremoto de L’Aquila con lo scopo di pianificare i lavori di messa in sicurezza delle zone terremotate contro il rischio di dissesto idrogeologico: una struttura con un portafoglio di 40 milioni di euro. Quattro giorni dopo, il 28 gennaio 2011, viene arrestato dalla guardia di finanza su ordine della Procura di Napoli per la vicenda del percolato a mare.

(...)  Sempre in Campania viene programmata la bonifica della discarica di Pianura e quella di Napoli Est dove la presenza delle raffinerie di petrolio ha inquinato profondamente i suoli. Ed ancora la collina di Pitelli a La Spezia con le sue quattro vasche dove sono stati interrati veleni derivanti dalla produzione di armi, la darsena del porto di Taranto, la Valle del Basento in Basilicata ed altri ancora. Secondo i dati del ministero dell’Ambiente l’ammontare complessivo di questi lavori è pari a diverse centinaia di milioni di euro. I lavori vengono affidati tutti ad una unica società, la Sogesid spa, società in house del ministero dell’Ambiente. Alla società pubblica i lavori vengono dati con affido diretto da parte del ministero dell’Ambiente. 

(...) Dal 2008 con l’avvento al ministero di Stefania Prestigiacomo la società, sempre posseduta al 100% dal ministero dell’Economia, viene trasformata in una società per azioni in house del ministero dell’Ambiente. Comincia una pioggia di affidamenti, tra cui buona parte degli studi sulle bonifiche. È qui che la Sogesid diventa sostanzialmente il doppione di ISPRA e delle ARPA regionali. A capo della società viene messo Vincenzo Assenza del Pdl, ex Udeur, conterraneo del ministro Prestigiacomo. Nel cda di Sogesid si registra anche la figura di Luigi Pelaggi, alto dirigente del ministero che raccoglierà l’eredità di Mascazzini. Sogesid produce consulenze e prebende. Solo nel 2012 la Sogesid ha speso 4,3 milioni di euro in consulenze ester ne per un totale di 203 contratti. Dalla sua nascita Sogesid ha collezionato 1.500 contratti di consulenza per un totale di 35 milioni di euro. Gianfranco Mascazzini dalla sede del ministero pianifica in buona sostanza l’ascesa della società. Un sistema malato, che lui stesso spiega alla commissione bicamerale d’inchiesta sui rifiuti che si occupava delle bonifiche affidate a Sogesid.

(...) Nel 2010, subito dopo la pensione, Gianfranco Mascazzini diventa consulente di Sogesid. Non uno dei tanti, ma colui che ha ideato il ruolo di Sogesid nella spesa pubblica del ministero dell’Ambiente. Per i magistrati di Napoli che firmano l’ordinanza di arresto nel gennaio 2011, è proprio il suo ruolo di consulente di Sogesid che ne rende necessaria la misura cautelare. In merito alle bonifiche, in alcuni casi l’operato del ministero non favorisce solo lo spreco di denaro pubblico, ma rischia addirittura di peggiorare lo stato di inquinamento dei suoli. È il caso della bonifica mai avvenuta del Sin di Bagnoli-Coroglio a Napoli, l’area delle ex acciaierie Italsider gestita dalla Bagnoli Futura spa, società in house del Comune di Napoli. La regia della bonifica era, ovviamente, nelle mani del direttore Mascazzini.

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* Andreina Baccaro e Antonio Musella sono gli autori di "Il Paese dei veleni" (ed. Round Robin)

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