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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'indagine / Napoli

La truffa con i bonus edilizi da 772 milioni di euro

Sono 143 le persone fisiche e giuridiche coinvolte. Tra i titolari dei crediti frutto di ristrutturazioni mai eseguite anche un detenuto, parcheggiatori abusivi, persone senza partite Iva, imprenditori "per un giorno" e soggetti ritenuti legati ai clan

Oltre 772 milioni di euro di crediti ritenuti frutto di una maxi truffa messa a segno - secondo le accuse - con i bonus edilizi e i canoni di locazione, previsti nel cosiddetto decreto Rilancio, sono stati sequestrati preventivamente dalla guardia di finanza di Frattamaggiore (Napoli), dopo le indagini coordinate dalla procura di Napoli Nord. Sono 143 le persone fisiche e giuridiche coinvolte nella truffa, individuate tra le province di Napoli e Caserta.

L'indagine nasce da un'analoga attività, risalente allo scorso marzo, che ha coinvolto due fratelli di Vallo della Lucania (Salerno): in quell'occasione vennero sequestrati crediti per 108 milioni di euro dopo che i finanzieri avevano passato al setaccio le loro attività tra il 2021 e il 2022. È stato così che è stata rilevata un'imponente platea di soggetti creditori per lavori edili e locazioni immobiliari in realtà inesistenti, peraltro già comunicata all'Agenzia delle Entrate attraverso il portale Entratel. Dei 772 milioni di euro fanno parte anche crediti, per diverse decine di milioni, ceduti alle Poste per la loro negoziazione.

Tra i titolari dei crediti frutto di ristrutturazioni mai eseguite anche un detenuto, parcheggiatori abusivi, persone senza partite Iva, imprenditori "per un giorno" e soggetti ritenuti legati ai clan. Il detenuto nel carcere casertano di Santa Maria Capua Vetere, in particolare, risultava aver consegnato lavori di ristrutturazione per 30 milioni di euro, e di essere stato incaricato di eseguirne altri per 4 milioni. Il 70% delle persone coinvolte nella presunta truffa percepiva il reddito di cittadinanza, o comunque ne avevano fatto richiesta.

"L'attività illecita oggetto di accertamento che realizza un comportamento delittuoso già in precedenza monitorato, è di tale gravità, per l'elevatezza delle somme negoziate, da poter concretamente determinare un sensibile nocumento alle risorse pubbliche, depauperate e distolte dalla loro corretta destinazione alla riqualificazione del patrimonio immobiliare nazionale e all'attuazione della transizione ecologica, obiettivi di fatto divenuti di più difficile conseguibilità". Lo sottolinea, in una nota, il procuratore di Napoli Nord Maria Antonietta Troncone, il cui ufficio inquirente che ha sede ad Aversa (Caserta) ha coordinato l'indagine della guardia di finanza di Frattamaggiore.
 

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