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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Foggia

La truffa delle mascherine non a norma vendute a 20 euro al pezzo

Alcune aziende vincitrici dell’appalto hanno fornito 45 mila protezioni agli ospedali pugliesi. Appena mille sono state bloccate

Sono sei i titolari di imprese dislocate in Puglia, Veneto e Umbria che per i finanzieri di Foggia hanno fornito nei mesi più duri della pandemia 45mila dispositivi di protezione individuale per un valore pari a 457mila euro partecipando ad appalti irregolari.

La truffa delle mascherine non a norma vendute a 20 euro al pezzo

Le indagini hanno accertato che una società di Bari avrebbe fornito 8mila dispositivi di protezione individuale allegando una certificazione rilasciata da un istituto con sede in Brasile che non rientrava tra gli organismi riconosciuti e autorizzati dall'Unione europea e dal governo italiano; un'altra impresa con sede ad Altamura (Bari) avrebbe fornito duemila dispositivi di protezione individuale che provenivano da una partita importata da un Parse extracomunitario per la quale l'Inail aveva vietato alla società l'immissione in commercio e il conseguente ritiro immediato dal mercato nazionale della merce nel frattempo già ceduta alle strutture ospedaliere. Una società di Perugia ha importato da un paese extracomunitario e successivamente immesso in commercio 11.000 maschere di protezione individuale che, attraverso l'interposizione di altra società di Bari, sono state cedute in assenza di certificazioni comprovanti il rispetto di tutti i requisiti di sicurezza europei e nazionali. Nel mirino anche tre società di Bari che "hanno messo in piedi un'articolata manovra speculativa attraverso plurime cessioni onerose di maschere protettive avvenute nell'arco di una sola giornata, determinando un rincaro ingiustificato della merce superiore all'8mila%.

"Infatti, in sole 24 ore, le mascherine sono state oggetto di 3 cessioni con connessi rincari di prezzo, passato da quello iniziale d'importazione di 0,25 euro (+Iva) a quello finale di 20,80 euro (+ Iva)", spiegano gli investigatori. Tre persone sono state denunciate per manovre speculative su merci e altre 4 per frode in commercio, frode in pubbliche forniture nonche' per aver immesso in commercio "Dpi non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza". E ancora, sono 6 gli appalti monitorati per una fornitura totale di 45mila mascherine, FFP2 e FFP3, per un controvalore complessivo di circa 457 mila euro. Un migliaio le mascherine sequestrate non ancora distribuite al personale medico e infermieristico. Mentre e' di circa 158mila euro l'ammontare dei profitti illeciti proposti alla Procura della Repubblica di Foggia per il sequestro penale.

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