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Sabato, 20 Aprile 2024
Il sequestro della Finanza / Milano

La presunta truffa da oltre mezzo milione di euro dei sindacati

Il presunto raggiro ai danni dell'Inps: sequestrati 500mila euro ad alcune sigle di Cisl e Uil

Assunti, per finta, dalle aziende. Pagati, nella realtà, dall'Inps. Queste le accuse. La guardia di finanza di Milano, con il coordinamento della procura meneghina, ha sequestrato preventivamente oltre 500mila euro nei confronti di alcune sigle sindacali della Cisl e della Uil lombarde. Stando a quanto si legge in una nota del palazzo di giustizia, l'inchiesta verte su "una possibile truffa perpetrata ai danni" dell'istituto nazionale di previdenza sociale "posta in essere dalle associazioni attraverso l'indebita fruizione di aspettativa sindacale non retribuita". 

L'aspettativa, prevista dallo statuto dei lavoratori, consente al lavoratore eletto per una carica sindacale di "essere collocato in aspettativa non retribuita percependo la sola retribuzione dal sindacato, e non più dal datore di lavoro originario, beneficiando della contestuale contribuzione figurativa". In sostanza, spiegano dalla procura, "il lavoratore vede riconosciuti dall'Inps, ai fini pensionistici, i contributi maturati, senza che né il datore di lavoro né il sindacato abbiano effettuato versamenti in denaro".

Ed è proprio in questa possibilità che le sigle si sarebbero "infilate" per mettere in piedi la presunta truffa. Il beneficio è infatti riconosciuto "a condizione che il lavoratore sindacalista abbia prestato la propria attività lavorativa per un periodo minimo di sei mesi presso il datore di lavoro distaccante". Secondo l'indagine - e così si sarebbe concretizzato il raggiro all'Inps - "numerosi sindacalisti, pur lavorando in via esclusiva presso le associazioni sindacali, sarebbero stati formalmente assunti da società compiacenti senza avervi mai lavorato effettivamente, al solo fine di consentire ai sindacati di appartenenza di fruire dello sgravio contributivo".

In pratica con delle finte assunzioni presso aziende "amiche", secondo l'accusa i sindacalisti e i sindacati avrebbero ottenuto i "distacchi" e i relativi contributi a carico dell'Inps. Già a dicembre scorso, in una costola della stessa inchiesta, la guardia di finanza aveva sequestrato alla Cisl beni per 600mila euro. 

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