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Giovedì, 18 Aprile 2024
Il raggiro / Avellino

Truffa alle assicurazioni con finti incidenti: denti rotti per incassare i risarcimenti

Sono 278 gli indagati. Coinvolti anche medici, avvocati e consulenti di infortunistica. Minorenni o cittadini con gravi patologie acconsentivano a subire lesioni pur di ricevere le somme

Finti incidenti stradali per truffare le assicurazioni e, per rendere tutto più credibile, c'era chi era disposto a farsi rompere i denti o a farsi procurare delle ferite. E' il maxi raggiro scoperto ad Avellino, dove 278 persone sono indagate (per undici sono scattate ordinanze cautelari). Le accuse sono associazione per delinquere finalizzata alla truffe e falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Tra gli indagati anche 17 medici, tre avvocati (due dei quali finiti ai domiciliari) e due consulenti di infortunistica stradale. E' stato contestualmente eseguito un sequestro preventivo di beni mobili e immobili per 273mila euro nei confronti di 10 degli indagati, ritenuti i promotori e gli organizzatori della truffa.

Secondo l'accusa esistevano tre distinti gruppi criminali, operanti prevalentemente ad Avellino, che organizzavano i falsi sinistri stradali con l'aiuto di complici, di varia estrazione sociale e professionale. Sono 74 i finti incidenti ricostruiti, per un potenziale danno economico alle compagnie assicurative coinvolte pari a circa 600mila euro (di cui oltre 270.mila circa già liquidati a favore delle false vittime degli incidenti).

Gli indagati assoldavano soprattutto persone in precarie condizioni economiche, anche minorenni o soggetti affetti da gravi patologie, che acconsentivano a subire lesioni di particolare gravità. La promessa era semplice: più grave era il danno, più alto sarebbe stato il risarcimento. Alcuni hanno accettato di procurarsi ecchimosi, abrasioni o addirittura la rottura dei denti o lesioni agli arti.

Per l'istruzione delle pratiche risarcitorie gli indagati si servivano di 17 medici (indagati per aver rilasciato attestazioni false circa le lesioni subite dalle vittime), di 3 avvocati e die titolari di studi di infortunistica stradale (destinatari del provvedimento di inibizione all'esercizio dell'attività professionale).

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