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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Vacanze, 6 milioni di italiani in zone sisma: "Turismo essenziale per queste terre ferite"

La situazione resta però difficile con le presenze che - precisa la Coldiretti - sono ben al di sotto degli anni precedenti: le imprese agricole sono in difficoltà

Circa sei milioni di italiani hanno deciso di fare visita alle aree colpite dal terremoto durante le vacanze estive. E` quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixè diffusa in occasione dell`incontro con centinaia di agricoltori nel Comune di Amatrice per fare un bilancio sulla situazione nelle campagne, sulla ricostruzione, sul mercato e sulle produzioni.

Turismo nelle zone del terremoto

Il 32% dei turisti - sottolinea la Coldiretti - ha scelto di rimanere per 1 o 2 giorni, il 27% per 3 o 4 giorni, il 14% per 5 o 6 giorni il 16% per una settimana o piu` mentre l`11% senza pernottare. Un segnale importante che - sottolinea la Coldiretti - si è manifestato anche con dimostrazioni concrete di solidarietà da parte di clienti storici (e non) negli agriturismi e nelle altre strutture recettive e di ristorazione.

Presenze al di sotto degli anni scorsi

La situazione resta però difficile con le presenze che - precisa la Coldiretti - sono ben al di sotto degli anni precedenti il sisma. A pesare è l`abbandono forzato delle popolazioni, trasferite sulla costa che ha fatto venir meno la clientela, mettendo in grave difficoltà le aziende agricole che non hanno più un mercato locale per i propri prodotti. La ripresa dell`offerta turistica delle zone terremotate che fonda il suo successo sulle sinergie tra cultura, ambiente e qualità alimentare è importante per le campagne. Secondo il monitoraggio della Coldiretti la maggioranza degli agriturismi colpiti si è attrezzata per la stagione estiva. Nei 131 comuni del cratere colpito dai terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat, operano 444 agriturismi dei quali 42 in Abruzzo, 40 nel Lazio, 247 nelle Marche e 115 in Umbria.

"Turisti essenziali per queste terre ferite"

"Il ritorno dei turisti italiani e stranieri è essenziale per chi come gli agricoltori è rimasto a presidiare queste terre ferite", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare l`esigenza che "la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell`economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo". Proprio per sostenere la ripresa in tale direzione - sottolinea la Coldiretti - agricoltori e allevatori, al prezzo di mille difficoltà e sacrifici, hanno lavorato duro per garantire la produzione della maggior parte delle tipicità delle zone terremotate.

Agricoltura nelle zone terremotate

Sono 292mila ettari i terreni agricoli coltivati nei 131 comuni terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, soprattutto a seminativi e prati e pascoli, da imprese per la quasi totalità a gestione familiare (96,5%), secondo le elaborazioni Coldiretti sull`ultimo censimento Istat. Quasi la metà del terreno agricolo per un totale di circa 140mila ettari è coltivato - precisa la Coldiretti - a seminativi, dal grano duro per la pasta all`orzo per la birra artigianale, dal farro all`avena, dai girasoli alle lenticchie e agli altri legumi. Significativa la presenza di allevamenti con quasi 65 mila bovini, 40mila pecore e oltre 11mila maiali dai quali scaturisce anche un fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi che garantiscono specialità di pregio famose in tutto il mondo.

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